Di Carolina Guajana
Trend è una delle tante parole che abbiamo preso dalla lingua inglese e importato a tutti gli effetti nel nostro linguaggio quotidiano in luogo del suo corrispondente italiano, in questo caso “tendenza”.
Fare tendenza, per esempio nella moda, significa “condizionare le scelte del pubblico”. Ma come o dove nasce un trend? Perché viene improvvisamente voglia di infilarsi dei jeans scampanati che avevamo dimenticato sul fondo dell’armadio mentre indossavamo fieri attillati pantaloni a sigaretta?
Nel tentativo di sviscerare l’argomento, ricordiamoci sempre che la grande Franca Sozzani scriveva “Nobody knows!” considerando che l’origine di alcune situazioni rimane ancora ignota!
In realtà, si studia che la tendenza vera e propria è un fenomeno temporaneo mentre la moda è ciò che si radica nel tempo ma quello su cui ci preme riflettere qui è l’origine di tali fenomeni, considerando che si parla di trend, non ci si riferisce soltanto alla moda ma anche all’arredamento, all’arte e a qualsiasi altro settore suscettibile di fenomeni di questo genere.
In un elenco non per ordine di importanza, proviamo a capire insieme quali sono i luoghi dove nasce una tendenza.
Innanzitutto la strada, intesa come il luogo per respirare cosa c’è nell’aria. Camminare sui marciapiedi di una città per imbattersi nei suoi luoghi di fascino diversi da quelli che si leggono sulle guide. Per esempio penso ai mercatini, come l’East Market di Milano – ex-sede di una fabbrica metalmeccanica di inizi 900, 5000mq di fascino industriale ispirato ai mercati della East London – che è sempre ispirazione e fonte di novità.
La celebrity è il modo più facile perché nasca una tendenza. E’ evidente che quello che mangiano, bevono, indossano e come in generale si comportano per esempio i divi hollywoodiani influenza i comportamenti di migliaia di persone del mondo. Di sicuro nel campo della moda, per esempio, mettere un borsa indosso a Kate Moss, significa averne già decretato il successo.
E poi c’è sicuramente il mondo dei social ed in particolare dei cosidetti influencer che lo abitano. Un tempo erano i giornalisti ad “influenzare” le scelte dei consumatori dalle pagine dei giornali; oggi, sebbene giochino ancora un ruolo, la fanno sicuramente da padroni coloro che passano la vita viaggiando, consigliando, indossando, insomma in una parola, sperimentando per conto nostro. Perché andare in giro a cercare una borsa in venti negozi diversi quando c’è una blogger che l’ha già fatto per te?
Ma chi sono gli influencer? In teoria chiunque ma nella pratica solo chi ha un folto seguito di persone ma anche chi, pur non avendo tale seguito, ha comunque il potere di convertire. A questo punto, di persona in persona, la cosa si sparge a macchia d’olio e arriva agli opinion leaders ossia coloro che dettano legge nel loro settore: in questo modo la portata viene allargata ad un pubblico sempre più ampio. E le aziende si ritrovano a non essere più coloro che dettano le mode (eccetto rari casi) ma a crearle raccogliendo questi trend che si creano per prima cosa sui social. E’ chiaro che un trend può anche non diventare una moda, così come è possibile che un trend si espanda talmente tanto da diventare anche un movimento a livello globale. Pensiamo per esempio al wellness inteso come muoversi e mangiare bene per stare bene. Fortunatamente, una moda positiva.