L’Europa e i giovani. Il futuro che conviene

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Di Alice Nebbia

L’Europa di oggi è forse uno dei più grandi e variegati mosaici che l’intera storia dell’arte dovrebbe conoscere e possedere. Un mosaico dove però, da diversi anni, sembrano predominare le tinte scure, dove la luce non riesce a farsi largo e a illuminare i mille tratti che ne delineano il suo profilo. 

Un’Europa di un inestimabile valore, troppo spesso disprezzata da chi ne è all’interno, ma anche da chi la osserva esternamente, in cui si trovano faticosamente a convivere, come piccole tessere di forme diverse, tanti individui.

Un continente ricco di storia, dove ancora oggi tanti non trovano la loro dimensione o, ancor peggio, non si riconoscono, facendo crollare quanto i padri costituenti avevano cercato di costruire. 

Sono tanti quelli che non riescono a sentirsi parte di un vivere comune perché ci sono all’interno troppe difficoltà che appaiono insormontabili, ingiustizie che feriscono e pregiudizi sociali che inquinano la quotidianità. Molti decidono di andarsene altrove, con la speranza di poter trovare da qualche altra parte la realizzazione di se stessi e poter fare quanto magari avrebbero voluto fare qui. Una visione forse pessimistica, che l’Europa di oggi non vuole e nemmeno si merita. 

Non esiste però solo questo nell’Europa attuale, c’è anche una parte di umanità che si sente e vuole restare mettendosi in gioco, facendosi sentire, cercando di cambiare quello che non va, non solo per se stessi ma anche per le generazioni future, per accantonare una volta per tutte, una visione miope che forse troppi in passato hanno avuto. 

Moltissimi studenti, grazie al progetto Erasmus, si spostano per conoscere e formarsi. Altri mettono a frutto la loro preparazione per creare, ad esempio, una startup e dare più occupazione. Molti si impegnano nel sociale per aiutare chi ha bisogno e chi si sente spesso emarginato, per lavorare sull’inclusione, non sull’esclusione. E infine, tanti si mobilitano per riprendere in mano la salute del nostro pianeta, che per troppi anni è stato calpestato e ignorato. Questi sono solo alcuni esempi d’individui che oggi sono cittadini di un’Europa più sensibile verso quello che succede. 

Bisogna dare maggiore spazio, voce e supporto affinché il tutto non soffochi nel silenzio e nell’anonimato, se davvero si vuole che su questo prezioso mosaico che è l’Europa, la luce torni a risplendere.

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