I B.Livers ancora in piazza per un mondo migliore
Di Eleonora Prinelli
Venerdì 24 maggio siamo tornati in manifestazione a fianco di Fridays for Future. A un giorno dall’inizio del Viaggio delle Stelle, con le valige da preparare e l’entusiasmo della partenza, non abbiamo perso l’occasione di far sentire la nostra voce. Per noi era importante essere lì anche questa volta, per dimostrare che la lotta al cambiamento climatico non si può arrestare e che non deve essere una moda o un’ondata di attualità passeggera, bensì un impegno continuo e una totale presa di coscienza.
A chi dice: «ok, però adesso basta parlare di Greta Thunberg», rispondo che il punto non è lei, ma ciò che essa incarna, ossia un nuovo modo di approcciare la lotta al cambiamento climatico. E che ci piaccia o meno, Greta ha fatto la differenza nel diffondere la problematica legata al surriscaldamento globale e ha raggiunto rapidamente una mediaticità che ha superato di gran lunga quella di attivisti del calibro di Leonardo Di Caprio, per intenderci.
Nell’arco di pochissimi mesi la sua storia ha fatto il giro del mondo e la sua notorietà l’ha portata, all’età di soli 15 anni, a tenere un discorso alla plenaria della COP24 (la conferenza ONU sul clima) tenutasi lo scorso dicembre a Katowice, in Polonia.
Tesi complottistiche a parte, che pure hanno avuto il coraggio di scrivere in questi mesi attorno alla sua rapida ribalta, credo che il motivo del suo grande successo sia il fatto che una ragazza così giovane (al punto da non avere ancora diritto di voto) sia stata in grado da sola di portare l’attenzione dei media su una tematica che fino ad ora era stata relegata ai margini del dibattito internazionale.
E proprio qui sta il punto. Le manifestazioni di Fridays For Futureche stanno riempiendo le piazze europee ogni venerdì, vedono come protagonisti ragazzi giovanissimi, figli di una generazione che incarna uno stile di vita consumistico e sprecone. Stiamo finalmente vivendo un’inversione di rotta e un vero e proprio spaccamento generazionale, in cui gli adolescenti di oggi si rendono conto che il modo di vivere dei propri genitori non è mai stato sostenibile e che è giunto il momento di cambiare. Sembra però che ce ne siamo accorti troppo tardi, dal momento che interi ecosistemi risultano già estremamente fragili e alterati, con molte specie a rischio estinzione e altre per le quali non c’è più nulla da fare. L’Artico si sta sciogliendo a una velocità mai vista prima e la fascia temperata del Pianeta sta diventando sempre più inabitabile. Proprio in questi giorni è stato pubblicato l’ennesimo rapporto che ci mette in guardia sul tragico destino che spetterà all’umanità entro il 2050, se andiamo avanti di questo passo. Cosa deve succedere ancora perché i governi diano ascolto al grido d’aiuto della Terra e prendano seri provvedimenti contro i combustibili fossili e l’inquinamento industriale? Perdere qualche ora di lavoro per andare in manifestazione serve a questo, a ricordare al mondo intero che è in atto un’emergenza climatica e che deve essere inserita in cima alla lista dei grandi temi da affrontare nell’immediato.