L’incontro di Michele nei box del cavallino rampante
Di Michele Fagnani
Facciamo il punto del campionato di Formula Uno 2019, dopo la sesta gara corsa a Montecarlo.
Le rosse mettono a dura prova la pazienza dei loro tifosi: ogni anno si parte pensando di essere sempre più vicini a Mercedes e di poterla battere e poi puntualmente si scopre non solo di essere di gran lunga inferiori, ma di dover lottare e spesso soccombere anche con altre scuderie.
A guardare i risultati dopo le prime cinque gare c’è da mettersi le mani nei capelli: cinque doppiette Mercedes, alla Ferrari le briciole.
I tifosi sono divisi tra Vettel e Leclerc: rispettare gli ordini di scuderia a favore del tedesco pluricampione del mondo (su RedBull) o dare spazio al talentuoso e rampante giovane monegasco? Le strategie fino ad ora non hanno funzionato e probabilmente tolto a Leclerc qualche piazzamento migliore.

Poi si arriva a Monaco, circuito cittadino dove le qualifiche assumono un ruolo determinante ai fini della gara, essendo molto complicato compiere manovre di sorpasso.
E qui il team Ferrari tocca il fondo: con una strategia suicida per salvaguardare un treno di gomme nuove, fa affidamento solo sui dati del computer e ritiene Charles, che corre proprio sulle strade di casa sua, già qualificato alla seconda fase. Nessuno considera che la pista va migliorando e così gli avversari si portano davanti a Leclerc, sconsolato, perché non veniva fatto uscire dai box. Probabilmente i meccanici erano troppo concentrati su Vettel, che non aveva ancora strappato la qualificazione che doveva raggiungere con l’ultimo tentativo. La beffa è stata ancora più atroce perché proprio Vettel con il suo giro, ha decretato che Leclerc scalasse dal quindicesimo posto (l’ultimo valido per qualificarsi) al sedicesimo, primo degli esclusi e praticamente senza alcuna possibilità di contendersi la vittoria nella gara dell’indomani.
I fatti sono impietosi, perciò concentriamoci e sforziamoci di far emergere solo le cose positive.
Vettel – pur senza mai impensierire i rivali delle frecce d’argento per la vittoria nei gran premi fin qui disputati – ha portato a casa due terzi posti e un secondo posto a Monte Carlo.
Leclerc ha ottenuto la sua prima pole position in carriera in Bahrein alla sua seconda gara con il Cavallino (pilota più giovane di sempre a riuscirci con la Rossa) e solo la sfortuna di un guaio meccanico gli ha impedito di conquistare la sua prima vittoria, cogliendo comunque il suo primo podio.
A sprazzi ha mostrato di essere molto veloce e tenace, anche se con qualche ombra dettata dalla giovane età e poca esperienza, che lo ha portato talvolta ad eccedere e a commettere degli errori, come a Baku, quando durante le prove ha schiantato la sua Ferrari contro un guard rail della Città vecchia.
A Monaco, partendo così indietro, ha rotto subito gli indugi e compiuto sorpassi al limite dell’impossibile, destando l’entusiasmo del pubblico, ma al terzo tentativo di miracolo, ha toccato l’avversario e concluso prematuramente la sua rincorsa.
Purtroppo si sono ravvisati problemi e limiti sia a livello della macchina che a livello della gestione delle corse, i piloti sono sicuramente di valore, ma anche loro devono limitare al massimo gli errori.

Il Campionato è ancora lungo, speriamo di toglierci comunque qualche bella soddisfazione, il nostro cuore batte sempre e comunque per la Ferrari.
Personalmente ho avuto la grande opportunità di andare in pit-lane a Monaco e di poter far quattro chiacchere sia con Seb e Charles, sia con alcuni addetti ai lavori, in particolare con il meccanico Francesco, scambiandoci reciproci in bocca al lupo.
Da ultimo, è doveroso ricordare che ci ha appena lasciati Niki Lauda, uno dei più grandi piloti della storia della Formula Uno, perché ha saputo superare le conseguenze del suo tragico incidente, pur portando addosso tutte le cicatrici nell’anima e nel corpo, ed è ripartito non solo nelle corse ma anche nella vita. Grazie Niki