Diventare amici tra le corsie di un ospedale

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Su Facebook Stefania, una ragazza B.LIVE incoraggia la sua amica di terapia all’Humanitas prossima al trapianto

Di Stefania Spadoni

Stanza n.18 ci sono stata anche io.

Ogni volta che vengo in Humanitas mi sembra di tornare a casa e incontro qualche amico fra terapie, attività, esami. Oggi ho incontrato Monia che è un amica speciale. È la bionda, dolcissima di uno dei racconti del mio libro, quella del mercoledì. Quando ho iniziato la mia avventura in Humanitas con il nuovo farmaco sperimentale il mio turno per ricevere la dose quindicinale in vena era il mercoledì.

Stefania a sinistra insieme alla sua amica Monia

Con me c’erano lei e Fabrizio e facevamo a gara a chi passava per primo sotto le grinfie di Matteo l’infermiere, invidiosi se uno finiva mezz’o ra prima e se ne poteva tornare a casa. “Non vale il tuo farmaco è sceso più veloce del mio“,”non vale Matteo non mi trova la vena“, “non vale…“e invece tutto vale in questo viaggio verso l’ignoto. Nessuno di noi tre voleva fare il trapianto perché avevamo paura. Io mi sono convinta per prima. “Brava vai prima tu così vediamo come va“, mi dicevano scherzando. Sono passati due anni e ora tocca a te stella. Inizi oggi e sarà una bella sfida, ma io ci sono lo sai e Fabri di sicuro ti protegge ovunque lui sia. Sii forte e coraggiosa come sempre lo sei stata in tutti questi anni! Ti aspetto fuori da lì.

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