Di Oriana Gullone
«Una chiacchiera tra amici veri, con la birra in mano», così Enrico Pittaluga spiega che cosa sia il Poetry Slamai microfoni di Router Radio (che intervista anche noi cronisti!). Una gara tra poeti che recitano, spesso a memoria, propri componimenti davanti a un pubblico assolutamente eterogeneo, spesso popolare, unico giudice supremo nel decidere il miglior poeta della serata. Un cocktail tra una corte rinascimentale, un circolo culturale avanguardista e una battletra rapper. L’unico paletto è il tempo. Tre minuti massimo.
Insieme a poeti, poesia e pubblico ascoltante e votante, i due MC, i presentatori, maestri di cerimonia, sono una colonna portante, non solo in quanto «arbitri» e supervisori delle regole.
In particolare in questo caso, perché il già citato Enrico, in perfetta coppia comica con Luca D’Addino (debuttante come poeta qualche mese fa), si divertono, e fanno divertire parecchio. Con la scusa di essere ospitati al Rob De Matt, a Milano, e l’ufficiale, a quanto dicono, certificazione di «Matt» vantata da Luca, i due MC si sono dotati di camice, termometro e stetoscopio, servendo la poesia come medicina universale, cura assoluta per ogni male dell’uomo moderno. E tutti i torti non li hanno.

maestri di cerimonia, attori entrambi, matti certificati.
Il pubblico del Rob de Matt, variegatissimo per età (presenti sia passeggini che capelli bianchi, con tutte le sfumature anagrafiche in mezzo), stile, forse anche estrazione sociale, dopo una – a volte timorosa – curiosità, si ferma all’ascolto dei Matt. Si emoziona, sorride, ride.
Nelle due manche si alternano odi per l’erre moscia, per anziani e bambini, per i matti, per città, condizioni di spirito, anagrammi, disagio, papà… «La poesia è atto curativo!», esclamano a un certo punto gli MC dottori matti. E questo è ciò che conta, non chi vince o chi perde. La poesia cura, ancor più se dal vivo. La prossima volta che leggerete Poetry Slamsulla porta di qualche locale, fatevi un regalo: entrate, ordinate una birra e sentite che hanno da dirvi quei poeti matti.