Di Ivan Gassa e Sofia Segre Reinach
LA POESIA IN TRIENNALE
Di Ivan Gassa
La poesia. Per il 2019 la collaborazione tra Fondazione Corriere della Serae La Lettura si rinnova e riparte dal «cantiere creativo» della redazione, attraverso un progetto che rappresenta una sfida davvero ambiziosa: una mostra intorno a uno dei linguaggi che più contraddistingue il lavoro dell’inserto, ma la cui rappresentazione, a differenza degli altri Strumenti espressivi scelti in passato (fotografia, illustrazione, visual data), è materia ben più complessa, la Poesia, appunto. Questa sarà «esposta» in una dimensione originale, caratterizzata dalla contaminazione di forme e contenuti: artisti figurativi in dialogo con i versi di autori passati e contemporanei, poesie visive, installazioni, performance, letture, poetry slam. La mostra sarà in Triennale dal 15 novembre alle 18,30, giorno dell’inaugurazione, fino al 15 dicembre.
Curata da Gianluigi Colin e Antonio Troiano con l’allestimento di Franco Achilli, avrà il suo focus nel dialogo tra arte e poesia attraverso le opere di importanti artisti internazionali come Jan Fabre, Giosetta Fioroni, Mimmo Jodice, Anselm Kiefer, Joseph Kosuth, Mimmo Paladino, Michelangelo Pistoletto, Ettore Spalletti ed Ernesto Tatafiore; Sandro Veronesi, scrittore e architetto, presenterà una monumentale istallazione intitolata «La serra dei poeti»; Simone Savogin, tre volte campione italiano di poetry slam, metterà in scena il suo spettacolo Via!presso il Salone d’onore della Triennale; i B.Livers toccheranno il tema della poesia attraverso un’installazione audiovisiva e racconteranno le loro storie in una performance guidati dagli slam poets del collettivo Generazione Disagio; verranno celebrati i 30 anni dalla morte di Antonio Porta, poeta, critico letterario del Corriere, ma soprattutto ideatore di quella significativa esperienza che fu Milano Poesia; protagoniste infine, del percorso espositivo, saranno copertine, illustrazioni, fotografie, visual data e graphic novel, frutto del lavoro de La Lettura in tutti questi anni. Sono previste due performance.
Venerdì 15 novembre 2019, ore 21.00Alla Triennale di Milano, nel salone d’onore, si terrà Via! di e con Simone Savogin e Domenica 17 novembre 2019, ore 16.00 in Sala Buzzati al Corriere della Sera, La Lettura #lapoesiaèditutti con Sandro Veronesi, Cees Nooteboom, i B.Livers guidati da Generazione Disagio e Stefano Bollani.
Negli ultimi anni la Fondazione Corriere della Serae la Lettura, supplemento culturale del Corriere della Sera nato nel 2011, hanno realizzato presso la Triennale di Milano sei tappe di un viaggio volto a mettere in scena forme contemporanee di dialogo tra giornalismo, arte e strumenti di comunicazione: nel 2013, Cento,mostra dedicata alle prime 100 copertine del settimanale; nel 2014, Mappe del sapere, in tema di visual design e infografica; nel 2015, Graphic Novel, focalizzata sulle storie a fumetti che ogni domenica abitano le pagine del supplemento; nel 2016, Fotostorie, volta a presentare i reportages fotografici di maestri come Gianni Berengo Gardin e Mimmo Jodice; nel 2017, Il colore delle parole,con protagonista l’illustrazione d’autore, forma di narrazione profondamente intrecciata con la scrittura; nel 2018, laLettura360, nuova esposizione incentrata sulle copertine d’autore della testata, giunte a quota 360.
Tutte queste iniziative hanno riscosso un grande successo di pubblico con una partecipazione media di oltre 1.000 persone nelle serate inaugurali e con più di 15.000 visitatori complessivi per ciascuna mostra.
INTERVISTA AD ANTONIO TROIANO
Di Sofia Segre Reinach
Il 15 novembre alla Triennale di Milano, si inaugura la mostra La poesia è per tutti, l’ottava edizione del percorso espositivo de La Lettura, supplemento culturale del Corriere della Sera. Ne parliamo con il direttore Antonio Troiano.
Una mostra sulla poesia. Che cosa volete comunicare?
«L’idea nasce dalla mia passione personale per la poesia, ma è un linguaggio che abbiamo usato fin dal primo numero de La Lettura, nel 2011. Abbiamo scommesso sul fatto che la poesia dovesse avere uno spazio importante nel giornale, perché nella tempesta di informazioni, di dati, immagini che difficilmente riusciamo a decifrare, il messaggio poetico continua ad avere una potenza unica, e trasmette valori come nessun altro linguaggio».
Con tutto quello che succede nel mondo, la cultura, quanto può aiutarci?
«Penso che la cultura sia l’unica possibilità, l’unica vera armache abbiamo per salvarci. È evidente che trenta, quarant’anni di mancati investimenti nei settori culturali più importanti nel campo dell’educazione, della didattica, della formazione dei docenti, abbiano avuto come risultato una situazione disastrosa. Guardiamo alla classe politica attuale: l’assenza di cultura, di formazione culturale dei vari esponenti politici è il vero dramma. Naturalmente quando parlo di culturanon penso al titolo accademico, alla laurea. Eugenio Montale era un ragioniere e con la sua poesia ci ha regalato alcuni dei versi più belli del Novecento, e ha vinto un Premio Nobel. O noi rimettiamo al centro la cultura, o rischiamo di andare davvero verso una stagione di barbari».
Come mai avete sentito l’esigenza di fare una mostra de La Lettura?
«È un bisogno nato all’interno della redazione stessa. La nascita di un supplemento di questo genere è un’occasione per creare una comunità di persone che si ritrovano attorno a un prodotto culturale. Questo crea la grande esigenza di capire che cosa vorrebbero ritrovare nelle nostre pagine. Aprirsi al confronto e saper ascoltare il lettore è fondamentale e l’evento espositivo, per la sua natura fisica, ci offre questa possibilità di incontro e dialogo. Occasione di confronto, ma anche di fare festa insieme, perché il problema della cultura è che spesso diventa noiosa, scade nell’atteggiamento accademico».
Alleanza La Lettura– Triennale, quanto ci guadagna Milano?
«È un rapporto di lunghissima data quello tra Triennale e Corriere della Sera, sono due istituzioni che hanno sempre lavorato insieme. Credo che la nostra redazione abbia davvero riconosciuto, prima di altri, l’importanza di lavorare con questo luogo, che è un bellissimo spazio espositivo, in una cornice straordinaria. Credo che Milano sia diventata una città che vive con naturalezza e semplicità il rapporto con gli eventi culturali. Pensiamo al successo di Book City, al Salone del Mobile… la cultura diffusa, che attraversa la città, che entra nei circoli, nei licei, nelle librerie. Penso che Milano abbia raggiunto, da questo punto di vista, un livello davvero internazionale, e ci guadagna, sì, perché ogni manifestazione è un mattoncino in più che si aggiunge alla costruzione di un modello fondato sulla libertà delle idee».
I giovani come si inseriscono?
«Penso che facciamo ancora poco per i ragazzi tra i sedici e i venticinque, che è la fase della formazione. Milano è una città pilota, che sperimenta e quando sbaglia ha il coraggio di correggere i propri errori. Ma non ha mai dedicato attenzione ai giovani. Faccio un esempio. Perché Milano non ha strutture per ospitare gli studenti? Milano ha sette, otto università eccellenti, per cui sta diventando uno dei centri del sapere più importanti: perché non pensa a un sistema di accoglienza dei giovani? Questo è il primo passaggio. Poi possiamo passare a creare spazi dove i giovani possano trovarsi, incontrarsi, studiare, confrontarsi. Questa, secondo me, dovrebbe essere la prossima sfida per Milano».
Condividiamo nel profondo questo pensiero e ringraziamo Antonio Troiano, La Lettura e Fondazione Corriere della Seraper aver coinvolto noi B.Livers ad essere parte di questo evento unico.