Di Ada Andrea Baldovin
Se la vita ti dà dei limoni, tu compra sale e tequila, ma se non te li dà… beh, coltivateli. Se vivi però su un terreno arido e sterile, mi dispiace, la tequila te la bevi liscia.
La vita è generalmente caratterizzata da un susseguirsi infinito di sfighe cicliche, tutto sta in come decidi di affrontarle. Molti di voi a questo punto staranno già pensando: «sfighe? No magari voleva scrivere sfide». No, no volevo proprio scrivere quello che ho scritto. La malasorte fiocca sulla mia testa come se fosse neve in Groenlandia, sin dal mio primo vagito. Non parlo necessariamente di grandi cose, cioè anche, ma non solo quelle che ti fanno uscire di testa, bensì tutte le goccioline che si accumulano nel tempo fino a far traboccare il vaso.
Facile dire: «devi guardare sempre al bicchiere mezzo pieno» , «un atteggiamento positivo verso la vita si trasforma in fortuna», «sorridi perché la vita è troppo breve».
Lo so! Lo so, ok, che è breve. Ma proprio per questo, non è che qualche volta potrebbe fare il favore di andare per il verso giusto?
Giunti a questo punto alla fine della fiera dell’Est, questa sfiga, come si combatte?
- Se siete sfortunati non è colpa vostra ma di qualcuno che vi ha fatto una fattura. A questo proposito c’è un metodo sicuramente efficace… per mia nonna, è quello dell’esorcismo attraverso preghiere e filastrocche. Si inizia con un bel Spirito Santo e Luce per vedere il futuro nei sogni e si conclude con un Agl’ e fravagl’ fattura c’a nun quagl’ poi si gira su se stessi, si sputa per terra e si invoca Satana. No aspettate, si puntano solo le corna verso il pavimento. Metodo infallibile per il quale alla fine o sarete liberi dalla sfiga, o avrete bisogno voi di un esorcismo. Probabilmente il secondo, ma vale la pena tentare.
- Non siete persone superstiziose e non credete a certi esoterismi? Potete sempre assecondare il metodo più antico del mondo: riversare le vostre frustrazioni sugli altri. Accumulate, raccogliete come se fossero punti dell’Esselunga quelle sensazioni, quella rabbia che vi ribolle dentro sempre di più, ogni singola sfiga che vi capita, e riversatela violentemente sul primo genio che di lunedì, mentre fuori diluvia, vi viene a dire SORRIDENDO che è FELICE augurandoti pure «buona giornata».
- La sfortuna è inevitabile, è parte integrante della vita e a volte ci fa anche crescere attraverso esperienze che non avremmo attraversato altrimenti. Perciò, il prossimo consiglio è semplicemente quello di imparare ad ignorarla. Diluvia e una macchina vi passa accanto a tutta velocità lavandovi ? Bene, non importa, respirate profondamente, sorridete e augurategli l’esplosione di una gomma. Accettate la sfortuna come parte di voi e cercate di vivere serenamente quei pochi momenti in cui non vi assilla. Godeteveli, amateli, sorridete, perché la sfiga tornerà e allora rimpiangerete di non aver riso quando potevate.
- Un modo estremamente efficace e produttivo è quello di accumulare e poi sfogare fisicamente. Sfondatevi in palestra, andate a fare sport, andate a combattere nei fight club. Personalmente trovo che Muay Thai e Kick Boxe siano un’alternativa valida all’autolesionismo. Poi pensate al fatto che mentre vi sfogate, vi rassodate anche il fisico. Due piccioni con una fava! Labbra rotte e traumi cranici saranno solo un plus per il vostro fascino. Belli e dannati «is the new sfigati».
- Vai a Lourdes. Figlio mio, se la sfortuna ti assilla così tanto che a confronto la vita di Ted Mosby ti sembra un sogno, allora dovresti davvero prenderti una pausa e pensare a te stesso. Fai un viaggio, anche se conoscendoti dovresti sapere che le probabilità di un incidente sono comunque altissime. Riempiti allora la vasca da bagno e fingi di essere alle Maldive. Cerca però di non fare la stessa fine di Tod Waggner in Final Destination, ecco.
Bene, siamo certi che questi consigli vi saranno utili per sopportare l’agonia delle sfighe quotidiane. Se così non fosse, significa che siete esseri incurabili e nemmeno la più potente magia nera sarebbe in grado di aiutarvi.