Di Oriana Gullone e Fabio Valle
Giornata estremamente piena in sala stampa. Inizia Fadi, eliminato contro Leo Gassman la prima serata del Festival. Con la sua parlantina romagnola e lo spiccato senso dell’umorismo racconta la storia del suo album e della sua vita, travolto dalle domande dei cronisti.
Poi la diretta dall’Ariston, dove il record di share tiene banco. E l’impatto ambientale del Festival, viene annunciato come grande tema della serata finale.
A ruota, Tecla (vincitrice dello scontro con gli Eugenio in via di Gioia) ed Elettra Lamborghini, entrambe in ansia per la serata, si godono le attenzioni della sala stampa. Ma oggi il preferito è Paolo Jannacci che dopo aver difeso il suo personaggio dal cognome “pesante” (come farà Leo Gassman poco dopo), intrattiene la sala con battute e aneddoti.
Chiude i lavori Rita Pavone, felice di mettersi in gioco tra giovani così appassionati e talentuosi.
La magica coppia stasera si separa per la prima volta. Fabio all’Ariston, ha vinto ad estrazione uno dei 5 biglietti in palio ogni giorno per la serata. Tocca a me il commento dalla sala stampa, per la ricchissima e lunghissima terza serata, dedicata ai grandi successi della storia del Festival.
Mi limito ai preferiti, uno dopo l’altro.
Masini e Arisa con “Vacanze Romane” sono perfettamente complementari. Il timbro pulito di lei sposa perfettamente il graffiato di lui, sembrano due innamorati. Gualazzi e Simone Molinari sembrano tornare indietro nel tempo, “E se domani” suonata in un fumoso locale jazz, col bicchiere d’amaro sul pianoforte. Inaspettato “Spalle al muro“, le aggiunte di Anastasio puntuali più di sempre, la PFM immensa. “Si può dare di più” al femminile fa cantare la sala stampa, che finalmente si scioglie un po’. Di Alberto Urso finalmente sentiamo la meravigliosa voce, e zia Ornella Vanoni se lo gode.
Rancore, Dardust e Rappresentante di Lista ampliano “Luce”, ed è chimica perfetta. Vince il rock con Pelù (“Cuore matto“) e Le Vibrazioni e i Canova (“Un’emozione da poco“). Ne “La nevicata del 56“, chiudi gli occhi e senti Mimì. Quanto si divertono e divertono Diodato e la Zilli con “24000 baci“! Sorpresa immensa Lauro/David Bowie con Annalisa, e torna Mimì (“Gli uomini non cambiano“).
Un’ultima cosa, più di tante altre, scalda e rimane: il nostro Paese visto con gli occhi di Alketa, albanese, e Mika, anglo-libanese, il loro amore per la nostra musica e cultura. In Albania era compagnia (illegale) durante la dittatura, in Inghilterra ha raccontato il nostro essere, profondamente. Quella meraviglia, quello stupore, quella gratitudine, sono la lezione più grande da imparare. Da stasera in poi.