Quattro consigli per trovare lavoro oggi

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Di Fabio Savelli

Primo consiglio: non smettere mai di aggiornarsi.

Secondo consiglio: tenere le antenne dritte sulle occasioni che si aprono, sulle professioni che nascono trainate dalla trasformazione tecnologica, sui corsi che formano nuove figure in base alla domanda di mercato.

Terzo consiglio: mettere in conto periodi con contratti a termine e consulenze con la partita Iva. Non dobbiamo demonizzare la flessibilità, seppur ci impedisca di programmare sul lungo termine e ci imponga di stare attenti alle nostre finanze senza poter investire con l’animo leggero. Quel che conta, ora e sempre di più, è informarsi.

E qui arriviamo al quarto consiglio: bisogna leggere molto, più di prima. I quotidiani, i settimanali specialistici e ovviamente gli annunci di lavoro che si trovano su decine di piattaforme. Un esempio? Chi sa leggere i dati. Servono esperti di dati. Viviamo in una società ormai completamente digitalizzata e il nuovo mantra di tutte le aziende, centri di ricerca pubblici e privati, è trarre qualità dall’infinita mole di informazioni a disposizione.

Ma chi forma specialisti di dati? Senza dover per forza frequentare un corso universitario sui Big Data, al momento non sono così tanti, ma esistono, prestare attenzione a un centro di formazione nato come coworking ma ormai diventato una palestra del digitale. Si chiama Talent Garden. A Milano, a costi contenuti, offre corsi snelli ed efficaci, per costruirsi una professionalità negli ambiti dell’innovazione tecnologica. Un altro esempio? Servono esperti di Seo e Sem, consulenti nel posizionamento di marchi e aziende, sui motori di ricerca. Chiamiamolo marketing online. Servono programmatori per applicazioni, e anche qui non c’è bisogno di una laurea. Ci sono decine di corsi sui linguaggi di programmazione. Nella costruzione di portali ed applicazioni. E poi i web designer, gli architetti dei siti che lavorano a stretto contatto con gli sviluppatori di applicazioni. Anche qui un corso di laurea tradizionale serve a poco. Ci sono decine di academy. Ci sono aziende come Bending Spoons che formano consulenti al proprio interno. La conoscete? Sta terremotando l’Europa con download di app e vale già 500 milioni di dollari. È stata fondata da 4 ragazzi italiani che studiavano insieme a Copenaghen. Finanziati da fondi e investitori qualificati, ora vorrebbero persino comprarsi l’app californiana di incontri gay Grindr. E poi il mondo dei servizi e della cura alla persona

Qui le professioni sanitarie e parasanitarie sono infinite. Converrebbe specializzarsi in fisioterapia, odontotecnica, infermieristica, osteopatia. Complice l’invecchiamento della popolazione a cui ci stiamo indirizzando, servirà sempre più personale sanitario. Qui il precariato non esiste, ma è chiaro si tratti di una missione a cui legare una forte componente di empatia nei confronti del prossimo. Infine gli Its, li conoscete? Dopo il diploma basta iscriversi ad uno di questi istituti tecnici iper/specializzanti. Formano operai digitali per le nostre fabbriche. Nessuno ha in mano un tornio. Ma tutti sanno usare un digital twin. Un gemello digitale che guida da remoto un robot. 

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