Di Bill Niada
Lui: «Perché io ho questo e quello e adesso mi compro anche quell’altro. E poi so fare questo e anche questo e anche quest’altro. So fare quasi tutto, io. Ho vinto un sacco di coppe e medaglie, sai? E poi sono stato lì e anche lì e presto andrò la, posti bellissimi ed esclusivi…».
L’Altro (pensa): «Ma guarda che pistola questo! È insopportabile, ma chi crede di essere, chissà che problemi ha?».
Quante volte siamo stati Lui? Quante volte abbiamo pensato come l’Altro?
Vogliamo sempre dare l’immagine migliore di noi… vincenti, forti, ricchi, sicuri, belli… e la maggior parte delle volte annoiamo, infastidiamo, irritiamo. Allontaniamo.
Però sembra impossibile essere solo se stessi. Perché magari non veniamo accettati, siamo troppo normali, troppo semplici, poco interessanti. Vogliamo attenzioni e per averle dobbiamo essere un po’ super.
No?
A me piacciono anche quelli normali, che ascoltano e non parlano, che hanno delle cicatrici e magari te le raccontano, che non devono dimostrare e con cui mi siedo e so che posso solo ascoltare, mostrare le mie cicatrici e non dimostrare nulla. Si sta meglio, l’aria è più caldina e meno tesa. Mi rilasso. Sto bene, magari ci rivediamo.
È un mondo al contrario. Quello che crediamo ci faccia bene e ci dia risultati, spesso ci appanna, affatica e ci mette in cattiva luce. Spesso quelli belli, ricchi e vincenti stanno sulle palle a tutti, mentre quelli silenziosi, umili e apparentemente normali sono «ricchi» e affascinanti. Con tanti amici e ben voluti.
Perché mostrare non vuol dire essere. Anzi mostrare vuol dire non essere e dover sembrare.
Ognuno di noi è pieno di fragilità, debolezze, vulnerabilità ed è proprio quello che ci unisce e ci fa essere esseri umani. Più umani e più desiderabili. Perché noi cerchiamo gli esseri umani, non i super esseri umani, che ci mettono a disagio e ci fanno sentire inutili e privi d’interesse.
Cerchiamo sempre attenzioni, ma lo facciamo nei modi sbagliati, vivendo sui social, che sono un’invadente vetrina di una vita falsa e falsificante.
Siamo la società dell’apparire e delle illusioni, fatta da uomini che si sforzano di essere sempre quello che non sono e che si affaticano a mostrare.
Buona vita a tutti