I ragazzi dovevano creare un logo per la loro collezione di vestiti fatta con Gentucca Bini.
Avevano deciso che si sarebbe chiamata B.LIVE (essere, credere, vivere), ma volevano un simbolo per “spaccare” e staccare la B, cioè l’essere, dal Live, cioè dal vivere, in quel percorso faticoso fatto di salite che loro dovevano affrontare giorno dopo giorno in corsia, ma anche nella vita.
E così il Bullone diventò la loro icona, che si tatuarono sul braccio e nel cuore.
Diventò anche un ciondolo da mettere sul cuore. Un bellissimo gioiello per essere un B.Livers e mettercela tutta, facendosi riconoscere come un “guerriero” che vuole costruire un mondo migliore dove perfino la malattia potesse diventare un’opportunità.
Dal quel ciondolo a forma di Bullone, fatto in collaborazione con Elisabetta Nava ed Enrico Celotto, nacquero tanti altri gioielli bellissimi: Tutti a forma di bullone, contraddistinguono coloro che si impegnano per riappropriarsi della propria vita e ricostruire un pensiero positivo.
Perché un Bullone unisce, stringe e costruisce