Milano nel 2030 è ripartenza e crescita attraverso innovazione, tecnologia e ricerca. Al centro la sostenibilità e la capacità creativa delle istituzioni e delle imprese, per una città più vicina alle esigenze dei cittadini
Di Giovanna Iannantuoni
Una città resiliente
Una città sostenibile, creativa e resiliente. Un nuovo polo di imprenditorialità e scienza. Così sarà Milano 2030. In tutto il mondo ci si interroga su come sarà la nostra città: dev’essere semplicemente un luogo migliore dove vivere e dove sviluppare nuove idee.
Occorre fare nostra la massima di Albert Einstein che sosteneva come la crisi potesse essere anche una benedizione, perché è lì «che sorgono l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera se stesso senza essere superato».
Milano sta affrontando una sfida senza precedenti che vincerà attraverso una gestione consapevole e una riflessione attenta sui temi della sostenibilità sociale, economica e ambientale, per una crescita che vada a beneficio di tutti i cittadini.
Milano può ripartire
Milano è traino economico e industriale del Paese e motore dello sviluppo d’Europa e ha la forza e le competenze per reinventarsi e ripartire, grazie alla solidità del suo tessuto produttivo e culturale. Serviranno, però, più investimenti per sostenere le imprese e le famiglie e rendere tutti partecipi dei benefici derivanti dallo sviluppo sostenibile della città e dalla limitazione delle disuguaglianze.
Milano 2030 dovrà sviluppare ancora più efficacemente la tecnologia a tutti i livelli, con l’obiettivo di colmare in breve tempo il digital divide. Le Università, ad esempio, dovranno fare da traino in un processo di diffusione della cultura e dei metodi digitali, attraverso l’investimento in dispositivi e piattaforme sia per fini di ricerca che per gestire la didattica a distanza. Attraverso la sperimentazione di nuovi modelli che affiancano didattica in presenza e didattica a distanza, le Università costituiranno un laboratorio di esperienze innovative da mettere a disposizione anche delle scuole.
Nuove condizioni di lavoro
Per giungere a questi risultati dovremo sperimentare nuove condizioni di lavoro dove la ricerca e l’innovazione permetteranno una crescita della produttività, tutelando nel contempo il benessere dei cittadini.
La ripartenza deve avere come obiettivo una Milano più verde, umana e accogliente. Su questa linea, l’Ateneo di Milano-Bicocca, come altri Atenei milanesi, ha in programma un piano di incremento degli spazi verdi, la crescita di residenze, aree studio, centri ricreativi e sportivi per favorire momenti di condivisione e di socialità degli studenti.
Università e ricerca
Milano può contare su una rete della scienza e della conoscenza importante, con 8 Università collocate strategicamente in aree differenti della città, che dovranno sostenere la ripresa in sinergia con le istituzioni e le imprese.
La ricerca è il presente e il futuro di Milano e del nostro Paese perché dà le risposte che cerchiamo. Ma per averle occorrono risorse, specialisti e capacità di fare rete.
Anche la mobilità dovrà essere resa sempre più sostenibile, grazie a un cambiamento delle modalità di erogazione dei servizi di trasporto e alla modifica degli orari di lavoro, nel senso di una maggiore flessibilità, favorendo al massimo il lavoro agile e lo smart working e riducendo la concentrazione dei flussi di traffico.
Il Decreto Rilancio
Il decreto Rilancio, approvato il 13 maggio dal Governo, prevede 290 milioni per l’Università: un segnale incoraggiante, con risorse che saranno utilizzate per arginare un’eventuale caduta di nuove immatricolazioni e con l’estensione di borse di studio e sconti sulle tasse universitarie.
Le Università milanesi applicheranno interventi decisivi in materia di diritto allo studio e nella Milano 2030 nessuno dovrà essere lasciato indietro.
Ad oggi l’investimento che la politica italiana ha dedicato alla formazione universitaria è stato pari allo 0,3% del Pil, e questa misura appena varata rappresenta un’iniezione di fiducia per supportare la formazione dei giovani e il trasferimento tecnologico dagli Atenei alle imprese.
Da parte delle Università milanesi c’è tutto l’impegno nel fare la propria parte per valorizzare lo sviluppo di Milano, creando aree d’innovazione e rafforzando il rapporto di fiducia tra pubblica amministrazione e società.
Milano 2030
Mi piace pensare che la Milano 2030 consoliderà una visione d’insieme e un forte senso di comunità. Sarà una città che ha superato la prova più difficile e ha saputo investire in politiche di sviluppo in grado di valorizzare il capitale umano e la tradizione scientifica e culturale del nostro Paese.
La Milano futura, citando lo scrittore David Grossman, sarà più umana e positiva perché «la capacità di immaginare tempi migliori significa che non abbiamo ancora lasciato che l’epidemia e la paura prendano il sopravvento su di noi. Si respirerà un’atmosfera di risanamento e di ripresa, la gente mostrerà una diversa disposizione di spirito: sarà pervasa da un senso di leggerezza, di nuova freschezza».
Questo periodo ci ha insegnato molto e servirà come prezioso lascito per non trovarci impreparati in futuro.
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