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Ho molto riflettuto sulla parola “cicatrice” e ho deciso di darle un senso positivo. In fondo, per creare fisicamente una cicatrice, spesso occorre un filo che tenga insieme ciò che tende ad allontanarsi. Il filo ti attraversa e tiene insieme i pezzi, sta con te fino a quando ne hai bisogno, e poi viene sciolto e rimane la cicatrice salda, fiera e compatta, ad indicare che il tuo corpo ce la fa da solo, che la tua anima resiste, che sei forte. Amo l’immagine del filo che ha creato la mia Venere in modo imperfetto e l’ho voluto mettere anche dentro di lei, perché un filo può diventare tante cose: può, ad esempio, aggrovigliarsi e creare una matassa dentro di te che tu non sai più come sciogliere. Sta lì proprio in mezzo al mio petto e racconta tante cose che si sono accumulate negli anni e che non riesco più a fare uscire. Sta sul mio occhio, come un richiamo a ciò che ho dentro e che non esce più. Quei miei occhi che non piangono più. Sono un essere umano e perciò sono fragile, ma le mie cicatrici mi hanno reso anti-fragile, perché da loro traggo vantaggio, imparo, cresco, miglioro, trovo soluzioni e divento sempre nuova.
Antifragile
I thought a lot about the word “scar” and decided to give it a positive meaning. Often you need a thread to create a physical scar, that holds together what tends to pull apart. The thread goes through you and pulls the pieces together, it stays with you as long as you need it. Then it dissolves and the healthy wound remains, nice and flat, to show that your body can do this on its own, that your spirit is resilient, that you are strong.
I love the image of the thread that created my imperfect Venus. And I wanted to put it inside her, because a thread can become many things: it can, for example, get tangled up and create a skein inside you that you don’t know how to unravel. It is there, right in the middle of my chest and it speaks of so many things that have accumulated over the years and that I cannot bring out into the open. It is on my eye, like a reminder of what I have inside and will never come out again. My eyes that don’t cry any more. I am a human being and so I am fragile, but my scars have made me anti-fragile. I benefit from them, I learn, I grow, I improve, I find solutions and I always become new again.
