Digitalizzazione, Tecnologie E Sanità Il Futuro Della Medicina

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L’esperienza di una laureanda in medicina riguardo ai nuovi metodi di digitalizzazione della sanità attraverso le nuove tecnologie.

Di Federica Colombo

Telelavoro, videochiamate, file sharing. Tecnologie che esistevano già, eppure forse nemmeno ne eravamo consapevoli. Le grandi innovazioni sono spesso partite dai momenti più drammatici della storia.

Sanità E Pazienti Cronici

La pandemia di Covid-19 ha costretto ciascuno di noi ad abbandonare le proprie consuetudini e fare propri dei metodi comunicativi e strumenti che mai erano stati davvero essenziali quanto in queste condizioni.

A livello della sanità e della medicina, molto è cambiato. Se da un lato si è tornati nei laboratori a studiare il virus, si è dovuto far fronte non solo alle migliaia di persone malate, ma anche al problema della gestione dei pazienti cronici che quotidianamente si rivolgono al sistema sanitario. Questi pazienti spesso non hanno potuto accedere ai propri luoghi di cura, medici di base o farmacie.

Ricetta Elettroncia e Follow Up Telefonico

Un piccolo esempio, banalissimo, è quello della ricetta elettronica: pronta da prima del 2016, mai entrata in funzione. In Lombardia in poche settimane è stata attivata e il paziente ora non deve più andare dal medico, può ricevere il codice per i propri farmaci sullo smartphone.

All’istituto Nazionale dei Tumori si è passati al follow up telefonico: i pazienti hanno potuto svolgere le analisi necessarie fuori dall’ospedale e presentarle telefonicamente all’oncologo, evitando il rischio di contagio per i pazienti ricoverati, spesso immunodepressi. In altri ambiti della medicina, alcuni miei amici hanno svolto sedute di terapia psicologica su Skype, altre potevano comunicare con il proprio medico anche su WhatsApp, che in un momento estremamente stressante anche da un punto di vista emotivo e sociale, è stato di grande aiuto per molte persone.

La Grande Occasione Della Digitalizzazione

Una grande occasione per dar via alla digitalizzazione che è stata così vicina a noi da diventare semplicemente invisibile davanti a pratiche quotidiane consolidate da anni.

Sono una laureanda in medicina e ho visto dall’altro lato quello che i pazienti guardano con diffidenza durante le proprie visite: il pc del medico. Su una visita di mezz’ora almeno la metà vede il medico intento a scrivere al computer, moduli su moduli che sarebbero dovuti servire a riempire banche dati per permettere, ad esempio, la visione degli esami da parte di altri medici, i certificati digitali e ogni tipo di ricetta. Questa digitalizzazione esiste da anni eppure, nonostante l’enorme mole di dati già accumulata, non è ancora ottimizzata.

La B.Liver Federica Colombo e Andrea Castellano, laureandi in Medicina

Implementazione Del Sistema Digitale

Credo che questa spinta propulsiva possa fare la differenza e spingere verso una reale implementazione del sistema digitale che snellisca la burocrazia e semplifichi la vita al malato, magari anche solo liberandolo dalle mille scartoffie che è costretto a tenere in cartella ad ogni visita. Le criticità sono e saranno molte: bisognerà includere gli anziani in questo processo e ciò richiederà in molti casi di attendere il ricambio generazionale, bisognerà avere in mente che esiste una grave disparità economica e anche culturale tra i cittadini. Una cattiva connessione non deve impedire a nessuno di avere una buona esperienza di cura. Il rapporto medico paziente infine, che è esso stesso una cura, non potrà mai smettere di esistere e soprattutto la vicinanza del sanitario dovrà essere sempre garantita, perché un malato in difficoltà, incapace di interpretare il risultato di un esame che ha svolto fuori dal proprio ospedale, non può essere lasciato alla sua angoscia.

La Figura Del Medico

Questa revisione dei modi e dei tempi della cura imporrà anche una rivisitazione della figura e del lavoro del medico, che dovrà essere presente in ambulatorio o in ospedale, ma anche reperibile sui mezzi informatici, cosa che negli attuali contratti tipici della professione non è previsto e in un sistema perennemente rigido e sotto organico, difficilmente si potrà avviare. Servirà aumentare il personale e applicarsi con le migliori eccellenze dell’informatica italiana per dare forma a quella che è stata per anni un’idea, ma che forse solo con la violenza della pandemia è diventata più che mai una necessità. Investire ora, risparmiare in futuro. È il momento di imparare da questa esperienza e migliorare il servizio al malato. Un’occasione che la sanità italiana non può permettersi di perdere.

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