Cittadinanza Italiana Dopo 22 Anni, La Storia Di Sandra

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Trasferita in Italia prima di avere 1 anno, riesce ad ottenere la cittadinanza italiana a 22. Questa è la storia di Sandra.

Di Sandra Madu

Sono Sandra, nata in Nigeria e quando avevo meno di un anno, per motivi di lavoro dei miei genitori, sono immigrata in Italia, Paese in cui vivo, in cui sono cresciuta e dove ho frequentato le scuole primarie e secondarie, fino all’attuale università. Nonostante la mia prima lingua sia l’italiano e condivida da sempre e pienamente tutti i costumi e le abitudini dei miei coetanei, per lo Stato sono diventata italiana all’età di 22, dopo anni in cui ho faticato e lottato per conquistarmi il diritto di far parte di questa Res Publica.

Il Paese In cui Ho Iniziato A Parlare

Un diritto che mi era stato negato per tutta la mia infanzia, quando ogni due anni dovevo andare in questura con i miei genitori a rinnovare il mio permesso di soggiornare nel Paese in cui ho imparato a parlare. Un diritto che mi era stato negato durante la mia adolescenza, quando per poter partecipare a viaggi studio organizzati dal liceo linguistico o all’Erasmus, meritatomi per il mio impegno all’università, avrei dovuto chiedere un visto a spese mie. Ho lottato a lungo per conquistarmi il diritto di circolare e soggiornare liberamente nel territorio degli Stati membri, a differenza dei miei coetanei che non avevano nulla in più o in meno di me.

Sandra Madu festeggia l’ottenimento della cittadinanza italiana

La Cittadinanza Non Si Merita

Prima dei 22 anni, mi era stato negato anche il diritto di partecipare ad alcuni concorsi letterari, perché accettavano solo la partecipazione di chi aveva la cittadinanza italiana e non avevo il diritto di votare. Per lo Stato non ero italiana, ma cos’ero allora? Io che della Nigeria non ho nessun ricordo. La cosa buffa è che per anni ho oscurato le mie radici nigeriane, affinché risaltasse di più la mia italianità. Come per «meritare» la cittadinanza come gli altri. La cittadinanza non si merita. Nessuno dovrebbe dover dimostrare un amore platonico per l’Italia per essere considerato un cittadino legittimo. Le mie radici nigeriane sono lì, mie, protette da ogni diluvio e da ogni siccità.

Tutti I Cittadini Hanno Pari Dignità

Il 9 luglio 2020 ho sancito il legame tra me e questo Paese. Questo legame d’amore e odio. Amore perché è il Paese in cui sono cresciuta, in cui ho imparato a scrivere; odio perché è lo stesso Paese che ha atteso 22 anni prima di riconoscermi come figlia legittima, come parte integrante, come cittadina. Quel giorno ho dovuto giurare di «essere fedele alla Repubblica e di osservare la Costituzione e le leggi dello Stato». L’articolo 3 della Costituzione dice che «tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali». Un articolo che deve essere ancora e sempre difeso, in primis dalla Repubblica stessa.

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