La «leggera» resistenza italiana durante il lockdown ha commosso il mondo intero. Dai flashmob sui balconi a partite di tennis in terrazzo.
Di Oriana Gullone
È metà aprile, siamo in pieno lockdown. Fa anche brutto tempo, e freschino, per essere primavera inoltrata. Siamo tutti in casa, facciamo pizze e videochiamate. Vittoria e Carola, 13 e 11 anni, a casa da scuola e dal corso di tennis, si videochiamano solo per darsi appuntamento sul tetto del condominio. Subito per – a distanza – pranzare insieme la domenica. Montando un filo tra un terrazzo e l’altro per scambiarsi pane, carne e verdure grigliate. Poi per combattere la noia giocando a tennis, da un tetto all’altro, a Finale Ligure, provincia di Savona. A meno di un’ora di macchina da casa mia.
Il Lockdown All’Italiana
Le mamme le filmano, e il video viene postato dalla pagina Facebook del Tennis Club Finale, dove di solito si allenano. A parte qualche, tipicamente ligure, mugugno sulla pericolosità e lo spreco di palline, il video fa il giro del mondo. Anche perché, tra gli altri, viene condiviso con l’hashtag #TennisAtHome, dall’ATP (l’Association of Tennis Professionals, dal 1972 tra le voci più autorevoli al mondo sulla disciplina, ogni anno decide chi siano i campioni più forti in circolazione).
In tempo di pandemia, tempo grigio, futuro che sparisce, la soluzione di Carola e Vittoria è giocare. Prenderla leggera. E conquistano il mondo.
In Italia siamo maestri in questo, anche se spesso ce lo dimentichiamo.
Sono dello stesso periodo i concerti dal balcone, che tutto il mondo ci invidia e ricondivide sul web, e imita, spesso. Un momento, non si parla di condivisioni singole di comuni mortali, di amici di amici. NBC, Guardian, New York Times, El Paìs, Time, ABC dedicano pagine e documentari alla «quarantena musicale» all’italiana. E in ogni angolo del pianeta si moltiplicano gli omaggi musicali al Bel Paese, alla sua capacità di «leggera» resistenza.
Gioco, Leggerezza, Conquistare Il Mondo
Ricordatevi questa sequenza: gioco, leggerezza, conquistare il mondo.
Ma torniamo a Finale Ligure.
Anche Carola e Vittoria vengono condivise da ABC, Guardian & co. Ma è, di nuovo, l’italianità a vincere. È agosto, Federer «quello forte», il più forte del mondo al momento, ha visto il video su internet. «Ho pensato fosse un’idea meravigliosa, la passione non svanisce solo per colpa di un lockdown. Quel video ha risuonato con un sacco di persone, me compreso. E quando Barilla mi ha proposto di venire qui e fare una sorpresa alle ragazze, ho accettato immediatamente».
Vittoria e Carola si trovano il loro campione in terrazzo, chiamano nonna, fanno video per gli amici giurando che è tutto vero. E giocano, col migliore tennista al mondo, da un tetto all’altro. Roger si diverte un sacco, forse più di loro, e si scusa per le «pale su machina» che inevitabilmente risvegliano i clacson dei parcheggi sottostanti. «Nessun bisogno di un grande stadio, o di una folla in delirio. Solo giocare per divertirsi. Era la prima volta che giocavo da tanto tempo, è stato bellissimo».
Conclusione? Un piatto di pasta, tutti insieme sul terrazzo. «Pasta brings people together» è la punch line scelta da Barilla. Sostituisci «pasta» con «gioco» o «leggerezza», e hai la formula più Made in Italy che esista per sopravvivere a soprusi, invasioni, terremoti, disgrazie, mala politica…
La vita sarà terribile sempre, piena di brutte notizie, di momenti tragici e difficili. Quello non si alleggerirà mai.
La leggerezza dobbiamo metterla noi. Noi decidere se giocare o no.
La conquista del mondo arriva, un piatto di pasta, una racchetta per volta.