Il Primo Giorno Di Scuola Dopo Il Lockdown

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Primo giorno di scuola
Primo giorno di scuola

Come si vive il primo giorno di scuola? In questo articolo la testimonianza di Denise Corbetta dopo essere tornata a scuola dopo la leucemia.

Di Denise Corbetta

Quante prime volte ci ha regalato questo 2020! Alcune belle, altre meno. Ma il primo giorno di rientro a scuola con le mascherine e con i banchi singoli a rotelle, nessuno se lo sarebbe mai immaginato.

Il Primo Giorno Di Scuola

Ricordo benissimo le emozioni che provai quando anni fa tornai a scuola, in quinta liceo, per la prima volta dopo il mio personale lockdown, dovuto alla leucemia. Erano passati due anni dall’ultimo giorno di scuola prima della diagnosi: da quel giorno in poi avevo sempre studiato a casa, da sola, con lezioni via Skype, oppure in ospedale. Fin da bambina per me il primo giorno di scuola era vissuto come un momento triste, perché erano finite le vacanze, perché non potevo più passare le giornate intere con la mia nonna e dovevo tornare a studiare. Ma quando ti viene tolto qualcosa che davi per scontato, ti rendi conto di quanto ti manchi e di quanto sia prezioso.

Infatti, non vedevo l’ora di poter tornare al mio posto, accanto alla mia compagna di banco! Il primo giorno di scuola della quinta liceo, giorno in cui finalmente mi diedero il permesso di rientrare, fu il momento più bello, fu il giorno in cui potevo finalmente tornare alla normalità, rivedere i miei compagni, vivere con loro giorno dopo giorno mille avventure e risate. Tornavo finalmente alla mia vita dopo una messa in pausa di anni. Mi ricordo perfettamente le emozioni che provavo, un misto di ansia, eccitazione, felicità e un po’ anche paura, paura di non essere più capace di tornare alla vita di prima, che era stata messa in pausa.

Scuola - jeswin-thomas (from:unsplash)
Scuola – jeswin-thomas (from:unsplash)

L’Augurio Ai Ragazzi

Da quella volta il primo giorno di scuola per me è stato un momento di rinnovamento. Ogni anno per me a settembre c’era un secondo capodanno, il momento in cui tutto poteva cambiare. Il giorno in cui potevi scegliere chi volevi diventare. Mi sono gustata ogni momento che ho vissuto a scuola, perché lo apprezzavo di più, l’ho vissuto sapendo che avevo la fortuna di poterlo vivere, assaporavo ogni secondo cercando di imprimerlo nella mente. Auguro ai ragazzi che sono tornati a scuola a settembre di riflettere sulla fortuna che hanno di poter avere una scuola in cui tornare, amici con cui vivere momenti di crescita.

Auguro loro di godersi ogni giorno, sapendo che la normalità non è cosi scontata e lo abbiamo scoperto sulla nostra pelle. Certo non ci si può abbracciare, si deve tenere una mascherina che nasconde i sorrisi, siamo tutti a distanza di sicurezza, ma siamo tutti vicini, uniti. Io sono una persona che considera il bicchiere mezzo pieno e quindi trae da ogni brutta esperienza qualcosa di positivo. Perciò godiamoci tutti appieno il presente che abbiamo davanti, perché, come diceva Lorenzo Il Magnifico: «Quant’è bella giovinezza, che si fugge tuttavia! Chi vuol esser lieto, sia: del doman non v’è certezza».

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