Viviamo in un mondo malato, ma non per la pandemia. Questo 2020 ha portato molte cose brutte ma spesso ci si dimentica di quelle belle.
23 luglio 2015, Metropolitana di Milano, linea rossa, fermata Bonola.
In una calda giornata d’estate nella carrozza centrale della metro, io e la mia migliore amica stiamo attraversando la Milano sotterranea per raggiungere la fermata dell’autobus, Federica, mentre legge le notizie sul cellulare, mi chiede: «Ma perché non fanno un giornale di belle notizie?», e una signora anziana seduta accanto a noi, in tono rassegnato le risponde, «Perché nessuno lo leggerebbe». Nell’innocenza della domanda della mia amica, e nella risposta rassegnata dell’anziana io vedo solo oggi il riflesso di una società divisa dall’ossimorica speranza adolescenziale e il pessimismo della maturità .
Un Mondo Malato
In questi giorni mi risulta difficile pensare positivo, mi accorgo di vivere in un mondo malato, e non mi riferisco alla pandemia da Covid-19, su questo lascio la parola a chi ne sa piĂ¹ di me, ma pensiamo alle malattie autoimmuni, patologie caratterizzate da una reazione del sistema immunitario, che attacca e distrugge tessuti sani: io ci vedo molte analogie con la situazione attuale del nostro pianeta. Tuttavia, devo riconoscere che, in mezzo alla situazione tragica, di fronte alla quale nessuno dovrebbe voltare lo sguardo, anche questo 2020 ha fatto cose buone per il mondo: in Cile, dopo trent’anni, è stata abolita la Costituzione redatta da Pinochet durante il regime dittatoriale, lasciando spazio a un nuovo Testo che verrĂ completato entro il 2022 e che, come dichiarato dal Presidente Sebastian Pinera, dovrĂ essere «l’ereditĂ delle generazioni passate, la volontĂ delle generazioni presenti e le speranze delle generazioni a venire».
Un Mondo Diverso
Intanto, dall’altra parte del mondo, Papa Francesco ha celebrato un pontificato all’insegna dell’accettazione, dichiarando che «Gli omosessuali hanno diritto di essere in una famiglia. Sono figli di Dio, e hanno il diritto a una famiglia. Nessuno deve esserne escluso; ciĂ² che dobbiamo creare è una legge sulle unioni civili. In questo modo gli omosessuali godrebbero di una copertura legale. Io ho difeso norme di questo tipo». Questa rivoluzionaria affermazione è un’altra conferma di come questo pontefice stia cambiando la mentalitĂ di una Chiesa ormai ferma da troppo tempo in costrutti obsoleti e lontani dall’effettiva evoluzione socio-culturale. Francesco, che con l’enciclica Fratelli tutti promuove un’aspirazione mondiale alla fraternitĂ e all’amicizia sociale, si discosta radicalmente dai suoi predecessori, ma allo stesso tempo sta costruendo le basi per una nuova integrazione tra Chiesa e societĂ .
Ăˆ contraddittorio e paradossale, ma in mezzo a tutto questo dolore, io voglio credere in questo mondo, e che il genere umano sia capace di compiere buone azioni: Gandhi diceva «Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo», e nel profondo, ognuno di noi con piccole opere quotidiane, puĂ² cambiare il mondo; ho ventidue anni, a volte sento che le mie convinzioni sono utopie, ma non voglio neanche fermarmi davanti agli ostacoli della vita; non dimentichiamo che «Non sarĂ mai tardi per cercare un mondo migliore, se nell’impegno poniamo coraggio e speranza», (Alfred Tennyson).