Come Stai? Sto Bene Grazie. Ho Scelto Di Stare Bene.

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Fingendo che «come stai?» sia una domanda facile, rispondo sinceramente e dico «bene». Io sto bene.

Di Maddalena Fiorentini

Perché sto bene? Perché ho scelto di stare bene. Ho scelto di adattarmi alla realtà che mi circonda, una realtà impregnata di paura e di limitazioni. Invece di concentrarmi sull’ambiente cupo e diffidente che aleggia a scuola, preferisco concentrarmi sul fatto che questo è un anno molto importante per la direzione che prenderà il mio futuro, perché potrò iniziare a concentrarmi sui test per la facoltà di medicina, mio grande sogno da tutta la vita, e per questo sto bene.

Durante La Pandemia

Invece di rimpiangere il mio anno all’estero saltato a causa della pandemia, ho scelto di accettare che quest’anno potrà essere un’occasione per fortificare legami di amicizia, prendere la patente (finalmente!) e coltivare le mie passioni, e per questo sto bene. Invece di amareggiarmi, perché probabilmente il mio diciottesimo compleanno sarà con le mascherine, sono grata di essere in buona salute come la mia famiglia, e per questo sto bene. Visto? Non è poi così difficile stare bene. Alla fine si tratta solo di vedere il bicchiere mezzo pieno. Durante un compito di filosofia, recentemente, ho letto la lettera che Epicuro scrisse al figlio Meneceo. Epicuro dice che un modo per raggiungere la serenità è saper distinguere i desideri naturali da quelli inutili, in effetti è vero; stare male vuol dire rimuginare su qualcosa che non possiamo avere, ma che desideriamo, oppure vivere con un costante senso di impotenza, dove perdiamo il controllo di ciò che succede nella nostra vita, quando tutto è al di fuori della nostra portata, o quando avremmo voluto che fosse andata diversamente.

Quando Il Male Comincia Ad Essere Cattivo

Provate a trasformare l’invidia in impegno, il rimpianto in ricordo utile, il dolore in carità (talvolta aiutare gli altri aiuta a stare meglio), oppure basta solo un po’ di musica: va meglio? Il male quando è interiore è puramente soggettivo, nasce e prolifera nella nostra testa, perché, in quanto abitanti di questa realtà, inevitabilmente ne veniamo condizionati. Se esiste solo nella nostra testa, allora non dovremmo essere capaci di controllarlo? Io dico di sì. Per questo sono convinta che faccia bene stare male ogni tanto, ma solo se rientra nella malinconia di un ricordo o nella sfortuna di una giornata no. Quando il male comincia ad essere anche cattivo, allora è superfluo e bisogna reagire, affrontare questo male. Io ho affrontato quel tipo di male: in un insieme di situazioni al di fuori del mio controllo, ho trovato scelte che a lungo termine mi avrebbero reso felice e ora che lentamente sto lavorando per raggiungerle, sto bene. Non vorrei essere irrispettosa verso chi sta male fisicamente, o verso chi sta ancora lavorando sul risolvere e combattere il suo male, semplicemente penso che il male non sia un concetto fisico e reale, ma più una nuvoletta nera di passaggio sopra la nostra testa, come nei cartoni animati. Sto bene, perché anche se sulla testa ho una nuvoletta nera che non ho mai voluto, posso soffiarla via in qualsiasi momento, da sola o con un aiuto. Sto bene, perché mi sento più forte di una nuvoletta. Sarò arrogante, ma in guerra non esistono regole, nemmeno nella guerra contro il male, per questo oggi rispondo «bene», sto bene grazie.

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