Smettiamo Di Fingere Davanti Ai Cambiamenti Climatici

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Di Emanuele Bignardi

Nascondere la polvere sotto il tappeto non significa «pulire». Girarsi dall’altra parte non significa «risolvere un problema». Sono queste le frasi che mi risuonano in testa, mentre penso a cosa scrivere nell’articolo. E mi stupisco di come il genere umano sia in grado di negare l’evidenza, anche di fronte a prove inconfutabili e assolutamente certe, nonché scientificamente validate. Ne abbiamo un esempio proprio in questo periodo di pandemia, in cui molti e ahimè, troppi, continuano a rifiutare il fatto che il Coronavirus sia tra noi e stia falciando centinaia, migliaia di vite al giorno.

I Cambiamenti Climatici

Ma non voglio scrivere di pandemia, di virus, di contagi. Credo che questa emergenza globale sia diventata un paravento per non concentrarsi sui problemi attuali, che esistevano anche prima della grande infezione. Mi riferisco in particolare ai cambiamenti climatici, che sono stati spesso rinnegati da molti, anche da presidenti di nazioni forti ed economicamente avanzate, come l’America. La mia domanda è: perchĂ©? Quale interesse si nasconde dietro la negazione dell’evidenza e del fatto che stiamo distruggendo il nostro Pianeta e le sue risorse, ipotecando seriamente anche il nostro futuro? La prima risposta è l’interesse economico. E forse è anche l’unica cosa che mi viene in mente: il «dio denaro» smuove molto di piĂ¹ che la protesta di un’intera generazione di ragazzi che lottano per il loro futuro. La mia provocazione è «quando cittĂ  intere verranno sommerse dagli oceani, quando molti Paesi saranno ridotti a un arido deserto, quanto saranno importanti i soldi?».

Eppure la narrazione secondo cui scienziati e persone comuni siano solo degli «allarmisti» sembra prendere il sopravvento. Mi chiedo come sia possibile essere completamente ciechi davanti al cambiamento climatico. Smettere di fingere è l’unica soluzione, l’unico rimedio reale. Servono nuove speranze e la mia è quella che sempre piĂ¹ persone si accorgano della realtĂ  dei cambiamenti climatici e agiscano di conseguenza. Ma prima di qualsiasi azione concreta, è necessaria una presa di coscienza vera e profonda; oltre a questa, urge abbandonare la nostra «comfort zone» della menzogna e della negazione: comprendo che è difficile accettare che abbiamo rovinato la Terra e che la stiamo distruggendo, ma senza questa consapevolezza non potremo mai fare delle azioni concrete e incisive.

Basta Indifferenza

Quanto è faticoso abbandonare la menzogna per cui va tutto bene e che i cambiamenti climatici non esistono? Oltre all’interesse economico, credo entri in gioco anche la paura di un futuro non così roseo come ci si aspetterebbe: vedere con i nostri occhi che stiamo incidendo negativamente sul nostro Pianeta non deve essere facile. Forse, è necessario capire che non possiamo andare avanti così e che è fondamentale agire in fretta. Non per prevenire i cambiamenti climatici, quelli ci sono giĂ  e sono evidenti, quanto per affrontarli al meglio e impedire che siano distruttivi. Ho letto con piacere un breve saggio di Jonathan Franzen (consigliato dal nostro Direttore), in cui l’autore sottolinea come ci dobbiamo concentrare su azioni che abbiano un impatto nel presente, piĂ¹ che pensare a grandi piani, spesso irrealizzabili, proiettati in un futuro che non ci sarĂ ; agire nell’oggi, nell’attualitĂ , puĂ² davvero incidere sull’avvenire.

Se vogliamo sopravvivere, come specie, e se vogliamo che anche gli altri esseri viventi sopravvivano, dobbiamo necessariamente buttare via la maschera dell’indifferenza e della paura e avviarci verso un nuovo mondo. Penso che la pandemia sia una grossa opportunità, oltre che una tragedia: possiamo davvero ricominciare da zero e costruire qualcosa di nuovo e migliore.

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