Imparare a stare accanto – Rivedere la luce

Autori:
Illustrazione di Claudia Bignardi
Illustrazione di Claudia Bignardi

Di Laura, mamma di Giulia

Aprile 2018. Ospedale Ca’ Granda Niguarda – Milano.

Il disturbo alimentare più comune, al secondo posto come causa di morte tra le ragazze, irrompe nella nostra vita. ANORESSIA NERVOSA. E questo sarà l’inizio di un periodo complicato, un percorso tutto in salita e senza certezze, se non quella di una malattia tremenda. È il caos assoluto… per Giulia, che finalmente lo manifesta e accetta di farsi curare, e per tutti noi che la vediamo soffrire di un male oscuro, che la sta prosciugando, fisicamente e psicologicamente.

Inizia una vita «nuova»: dopo qualche settimana di ricovero, prima in terapia intensiva perché la malattia comincia ad intaccare le funzioni vitali (le pulsazioni di Giulia non arrivano a 40 battiti al minuto), poi in medicina alta intensità; si decide di vivere per qualche mese lontano da casa, in un ambiente neutro, vicino a Niguarda.

Grazie ad Associazione ERIKA, (onlus fondata da genitori che hanno vissuto lo stesso dramma molti anni prima e che fornisce servizi di sostegno a queste ragazze e ragazzi, di supporto al lavoro meraviglioso di tutto il personale medico che lavora in équipe), che ci mette a disposizione un appartamento vicino all’Ospedale, Giulia continua ad essere assistita in day hospital tutti i giorni.

I ragazzi passano le giornate seguiti costantemente dal team medico, vengono coinvolti in attività di «laboratorio», in età scolare c’è la possibilità di seguire le lezioni, e soprattutto vengono controllati nell’alimentazione, vero dramma nel quale loro sfogano il malessere che si portano dentro, incastonato in un angolo della loro Anima. Per noi genitori giornate costellate di tanti momenti tristi e desolanti, di pianti, di tanti Perché; perché una malattia cosi subdola si annida in ragazze così sensibili? Perché che rimangono senza risposta. In questa fase l’obiettivo è andare oltre questa malattia, seguendo strettamente le indicazioni dello staff medico, fondamentali, e si deve avere fiducia. Fiducia in Giulia soprattutto, fiducia nel suo carattere, nella voglia di riprendere in mano la sua vita.

La domanda classica che da genitori poniamo ai medici è la più scontata e purtroppo l’unica senza risposta: quanto durerà questo girone infernale, in quanto tempo Giulia potrà relazionarsi col cibo senza ostacoli nel cuore? Ogni storia è a sé. Da genitori smarriti veniamo guidati anche noi in un percorso, affiancati da

psicologi che ci possono sorreggere nell’approcciarci alla malattia, perché anche noi dobbiamo guarire.

Ci si sente spesso dei genitori falliti, genitori a metà, genitori sbagliati, ma non bisogna cedere: l’amore vince su tutto e questi ragazzi se lo meritano al cento per cento.

2021. Oggi posso dire che vediamo la luce: Giulia ha affrontato tante difficoltà, una alla volta le ha superate, passo dopo passo, periodi di alti e bassi, periodi brutti e periodi belli. Il suo impegno è stato immenso e ora ha ripreso a studiare ed è tornata sui pattini, i suoi amati pattini. Non so quando la parola Fine a questa storia verrà scritta nero su bianco, ma di certo siamo a buon punto.

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