Di Claudia Bignardi
Qual è la mia cultura? Per rispondere a questa domanda ho pensato e ripensato a cosa mi fa stare bene e sono arrivata ad una conclusione: fin da quando sono piccola non riesco a stare ferma per più di qualche minuto, ho sempre bisogno di muovere le mani, modellare, creare, progettare, disegnare o dipingere qualcosa.
Proprio per questo non amo vedere film o serie tv, a meno che non abbia a disposizione un foglio e una matita, allora così riesco a fermarmi davanti a quello strano aggeggio che chiamiamo televisione.
Sarò forse l’unica ragazza di diciotto anni che non passa la sua giornata su Netflix, ma sono fatta così e non riesco ad essere altro che me stessa.
Il mio desiderio è da sempre quello che l’arte possa essere conosciuta da tutti, deve essere sentita e capita, un artista per essere tale, deve voler esprimere qualcosa. Anche se può sembrare banale, tutti hanno bisogno di esprimere le loro idee e io faccio come gli altri, solo che lo faccio attraverso un armonioso danzare di linee che sembrano inizialmente degli scarabocchi, ma che a me dicono tanto, forse troppo.
Ad aumentare il mio desiderio di creare, è arrivata la scelta del liceo, mi trovavo di fronte a un bivio: o continuo a coltivare la mia passione, oppure provo a sperimentare qualcosa di diverso andando a un liceo scientifico. Fortunatamente non ho ascoltato gli altri che mi dicevano che non avrei avuto un futuro e ho fatto di testa mia, scegliendo il liceo artistico, la scelta migliore della mia vita. Qui ho ritrovato me stessa e ho imparato molto. Con l’arte posso ascoltarmi, riuscendo a capire cosa mi fa stare male o bene. L’arte per me è come una terapia: quando sto male disegno, quando mi annoio dipingo, quando non trovo più me stessa tiro fuori un foglio e inizio a sperimentare.
L’arte è la mia cultura dove il passato, il tempo e lo spazio vengono raccontati giorno per giorno. È come un diario tramandato di generazione in generazione, dove ognuno aggiunge un pezzetto.
L’arte è pura libertà d’espressione, ognuno è libero, nessun vincolo, non c’è limite alla fantasia.