Passione e creatività dietro ad ogni scatto

Autori:

Di Eleonora Bianchi

Ho iniziato ad appassionarmi alla fotografia grazie a mio padre, un fotografo amatoriale molto interessato a quest’arte e che negli anni mi ha insegnato come gli scatti possano trasmettere emozioni e conservare ricordi. Ho iniziato a frequentare dei corsi di fotografia nei primi anni di università, e a capire quanta conoscenza sia necessaria per esercitare questa professione; serve sapere le tecniche di composizione, il funzionamento corretto della macchina che stai utilizzando e soprattutto serve mettere passione e creatività dietro ad ogni scatto.

Ho seguito vari corsi e ho ricevuto degli attestati che certificavano le competenze acquisite ogni volta. Uno dei corsi che ho preferito è stato quello effettuato con Dynamo Camp, dove, oltre ad aver effettuato scatti paesaggistici che sono i miei preferiti, ho potuto conoscere meglio la fotografia ritrattistica, un tipo di fotografia, secondo me, molto difficile in quanto, oltre a dover mettere a suo agio la persona da ritrarre, bisogna riuscire a coglierla in momenti unici senza che se ne accorga, immortalandone l’essenza più intima. Ho compreso con il tempo, che per fare fotografia c’è bisogno di studio e continuità. Non mi reputo ancora un granché come fotografa, ma sicuramente quest’arte è in grado di coinvolgermi in ogni sua sfumatura. Quando ho iniziato a studiare fotografia, nella mia mente sono riaffiorati i ricordi delle immagini trovate nei libri di scuola, e mi sono resa conto di quanto gli scatti arricchiscano e rendano più esaustivo ogni testo scritto. Mi piace soprattutto fare scatti paesaggistici e immortalare le bellezze naturalistiche o architettoniche che ci circondano, tornando successivamente a visitare quei luoghi per vedere come sono cambiati nel tempo. Oggi la situazione Covid ha reso un po’ complicato fare scatti di questo tipo, ma è proprio con la fotografia che, in questo periodo di restrizioni per le persone, è stato possibile raccontare luoghi e ambienti nella loro purezza: molti fotografi professionisti sono stati inviati a immortalare il silenzio delle città deserte, congelando immagini che sono una testimonianza di ciò che abbiamo vissuto. Un altro esempio di come le immagini siano una testimonianza lo possiamo vedere anche ora, nell’utilizzo dei social network: tutti condividono attraverso le immagini pezzi della propria vita. E proprio grazie a una pagina sui social, ho trovato fotografie che racchiudevano pezzi di storia davvero significativi: dall’immagine di Lennart Nilson che per primo mostrò uno scatto della vita nel grembo materno, a quella in bianco e nero di una Sophia Loren giovanissima, a Venezia. La fotografia oltre ad essere per me una passione, è sicuramente uno strumento culturale unico perché le immagini raccontano sempre una storia, la testimoniano. La fotografia stessa è storia dai primi dagherrotipi alle attrezzature più sofisticate e perfette di oggi.

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