Il racconto della finale di Euro 2020 giocata in casa inglese. Nessuno “coming home!” però, perché il cielo sopra Wembely è Tricolore!
Di Luca Malaspina
11 Luglio 1982, L’Italia diventa per la terza volta Campione del Mondo battendo la Germania Ovest per 3-1.
39 anni dopo, l’11 Luglio 2021, la nazionale di calcio torna a giocarsi una finale importante, dopo anni bui dalla mancata qualificazione mondiale del 2018, in questo caso per riportare a casa il trofeo continentale, che manca al nostro paese da oltre mezzo secolo.
Giochiamo fuori casa, in tutti i sensi possibili: siamo a Wembley, il tempio del Calcio inglese, contro i padroni di casa dell’Inghilterra con circa 60-62 mila spettatori pronti a spingere Kane e compagni alla ricerca del primo successo all’Europeo.
Ma trovano difronte una nazionale italiana che ha dimostrato di giocarsela con tutte le squadre esprimendo un gioco improntato sul pressing alto, un centrocampo che gira velocemente e i terzini che spingono in fascia come se non ci fosse un domani. Insomma, un nuovo modo di giocare per la nostra nazionale, visto che siamo famosi per il “catenaccio”… .

Primo e secondo tempo
Comincia la partita e già dopo 2 minuti il risultato cambia: gli inglesi sbloccano il punteggio con una perfetta azione che coglie impreparati i nostri terzini, sia nel lato destro che sinistro del campo. Un gol a freddo che non fa altro che aumentare l’autostima dell’Inghilterra e rende nervosi i nostri giocatori che accusano questo svantaggio nei primi sussulti della Finale. Così finisce il primo tempo, con un paio di occasioni nitide per noi che ci fa ben sperare per il secondo tempo, d’altronde è anche la prima finale per questo gruppo capitanato da Mancini.
Inizia il secondo tempo. È tutta un’altra Italia. Cominciamo a vedere un Chiesa carico, come contro la Spagna, e ci affidiamo a lui per pareggiare questa finale europea. Questione di tempo. A metà della ripresa, da una mischia su un calcio d’angolo, Bonucci batte il portiere e pareggia i conti. E adesso inizia decisamente un’altra partita.
Gli inglesi che paradossalmente fanno il “catenaccio” e noi che manteniamo il pallino del gioco alla ricerca del gol che potrebbe rendere felice il popolo italiano creando tante occasioni. L’Inghilterra però resiste e così terminano i tempi regolamentari. Ancora una volta si va ai supplementari.
Il Tricolore sopra Wembley
Il primo tempo supplementare evidenzia ancora una discreta freschezza dei nostri rispetto agli inglesi. Invece nei secondi 15 minuti dei supplementari, la stanchezza ha prevalso in tutte e 2 le squadre. Fischio dell’arbitro. Rigori. Di nuovo.
Sulla carta, forse i rigoristi migliori li hanno loro, ma dalla nostra abbiamo un portiere con la P maiuscola: Gigio Donnarumma. Inizia la roulette. Il primo giro va via liscio, poi dal secondo iniziano gli errori: prima sbagliamo noi, poi un palo e una parata di Gigio ci manda al Champioship Point, tennesticamente parlando, ma Jorginho fallisce. Ma siamo ancora avanti. Basta che l’ultimo rigorista inglese si faccia parare da Donnarumma… Detto, fatto!
Siamo sul tetto d’Europa dopo 53 anni battendo gli inventori di questo sport a casa loro! Il cielo sopra Wmbley è tricolore! Prima del match i tifosi di casa cantavano “football is coming home”; in realtà la frase corretta è “football is coming to Rome“!
Che la festa abbia inizio!
(Per gli amanti dei numeri: nella partite disputate a Wembley, l’Italia non è mai riuscita a finire la partita dopo i 90 minuti! Ai quarti con l’Austria abbiamo vinto dopo i supplementari, mentre con Spagna, in semifinale, e con l’Inghilterra, in finale, sono serviti i calci di rigore per vincere!)