Fondazione Ariel offre assistenza sotto ogni aspetto ai bambini e ragazzi con disabilità neuromotorie e alle loro famiglie. Ce la racconta Emina in questo articolo.
Di Emina Coric
Quando si nasce con una disabilità neuromotoria di solito il primo momenti di difficoltà in cui ti rendi conto di essere diverso sono le sguardi delle persone che ti guardano come se fossi un extraterrestre. Da qui comincia un periodo di buio completo ed infinite domande, domande che però non hanno risposte.
Così è stato anche nel mio caso, dopo un lunghissimo periodo di difficoltà ad accettare la condizione, ho cominciato a cambiare prospettiva con cui guardavo il mondo grazie all’incontro con il dottor Francesco Motta, persona che oltre al miglioramento della mia condizione clinica mi ha fatto apprendere un aspetto fondamentale: la vita con disabilità è possibile.
La Paralisi Celebrale è l’inizio del viaggio
Da questo momento ho deciso di rendere la Paralisi Cerebrale Infantile parte del mio viaggio e non più un limite. Da qui nasce un primo obiettivo, quello di far capire sia ai ragazzi con disabilità sia alle persone “normali” che la vita è bella anche con la disabilità e che solo da noi dipende quale impronta questa lascerà nella nostra vita. Decido di lanciare questo messaggio entrano nel mondo del basket in carrozzina, perché lo sport è una lingua universale, qui tutti abbiamo le stesse opportunità.
Proprio quando tutto sembrava sistemato circa tre anni fa mi viene comunicata una cosa che non avrei mai voluto sentire: il dottor Motta andava in pensione. Questo faceva capire che per me ci sarebbe stato un cambio importante. Da qui comincia la ricerca di nuovo ortopedico, qualcuno che fosse dedicato in modo particolare alla Paralisi Cerebrale Infantile.

La Fondazione Ariel
Molti fisiatri consigliavano il professor Nicola Portinaro. Siccome però la scelta non era semplice decido di fare delle ricerche prima di rivolgermi a lui. Durante le ricerche scopro che anche ideatore della Fondazione Ariel, fondazione che offre assistenza sotto ogni aspetto ai bambini e ragazzi con disabilità neuromotorie e alle loro famiglie. La sensazione di aver trovato qualcuno che è riuscito a mettere in piedi una realtà per noi così importante era indescrivibile. La prima visita con il prof Portinaro ha confermato l’idea che mi ero creata: la professionalità, la competenza e il modo di fare hanno confermato che da qui in poi senza dubbio lui sarebbe stato la persona giusta a cui affidare un percorso come il mio. Oggi so di aver trovato un grande professionista, ma anche qualcuno che con il suo modo di fare riesce a farti affrontare con il sorriso anche i momenti più complicati.
Proprio perché stanno a fianco dei bambini e ragazzi che affrontano o affronteranno il lungo percorso portato dalla patologia neuromotoria motoria ho deciso di sostenere i progetti di Ariel tramite il mio libro “La Vita di Maurizio”.