Lettera dei ragazzi del Bullone al Presidente del Consiglio dei Ministri
Caro Presidente,
l’incertezza del futuro è e sarĂ sempre la condizione di tutte le nuove generazioni. PerĂ² noi giovani sappiamo giĂ che per diventare maturi, autonomi, dobbiamo procedere all’apertura di tre porte.
La prima porta è quella che conduce a un posto di lavoro, quindi a uno stipendio dignitoso. La seconda, ad avere una casa propria, in proprietĂ /affitto, lasciando quella di papĂ e mamma. E la terza a poter formare una famiglia, a crescere dei figli. In Italia la maggior parte degli under trentacinque non ha ancora varcato neanche la prima. Lei, Presidente del Consiglio dei Ministri di un Governo di emergenza nazionale, che arriva dopo il momento piĂ¹ brutto degli ultimi settant’anni, per l’Italia e per il mondo, ha in mano alcune chiavi per aprire queste porte.
Il tema che ci riguarda e che la riguarda è quindi chiaro: noi nel dopo Covid 19 non vogliamo stare a casa vivendo di sussidi, ma siamo pronti a rischiare, a perdere qualche cosa di quello che abbiamo per andare avanti nel lavoro, nelle relazioni umane, civili e sentimentali.
Abbiamo letto il PNRR – Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – che il 30 aprile lei ha inviato all’Unione Europea di Bruxelles. Si chiama ufficialmente «Next Generation Italia», ma non abbiamo trovato al suo interno il riconoscimento di un’autonoma missione dedicata ai giovani, alle politiche per le prossime generazioni, l’infanzia, i giovanissimi (come fatto da Francia, Spagna e Germania).
Gli interventi destinati ai giovani sono dispersi in altri intenti del PNRR. Come è in effetti è accaduto per il benvenuto rafforzamento del Servizio Civile Universale, che per noi è una straordinaria occasione di impegno sociale.
Noi B.Liver, ragazzi e ragazze del Bullone, che siamo dovuti andare oltre le nostre fatiche, la paura, l’incertezza; che abbiamo chiaramente capito che la vita è nelle nostre mani, ci impegniamo a dedicarci per trovare lavoro, assicurandoci un’educazione sociale, ambientale ed economica che porti a una nuova mentalità e a nuove prospettive, mettendoci in grado di conquistare una casa per formare in modo autonomo una famiglia dove vivere una vita equilibrata e altruista nella comunità .
Lo facciamo anche perché siamo convinti che i progressi collettivi passano da quelli individuali: ognuno di noi, infatti, ha la sua parte di dovere da compiere ed è responsabile del proprio destino e di quello del mondo in cui vive.
Ma per affrontare tutto questo ci servono prospettive serie create dal sistema-Paese, la moltiplicazione degli investimenti per generare un’offerta di lavoro di qualità per le nuove generazioni, con l’aiuto delle «migliori- pratiche» di start-up, delle imprese sociali e private e delle cooperative, con l’intervento di scuole e amministrazioni pubbliche.
Evitando così di cadere nel vittimismo e nell’assistenzialismo, oppure nell’abisso dell’azzardo personale, della battaglia impossibile, della sconfortante rinuncia a provarci.
Ecco perchĂ© le chiediamo alcune cose concrete che puĂ² ancora fare nei prossimi mesi, all’interno di un’azione di Governo che voglia, da un lato affrontare a 360 gradi le varie fasi di sviluppo individuale delle nuove generazioni, e dall’altro innescare, anche con le energie fresche che noi portiamo nella societĂ , modalitĂ relazionali ed operative nuove che sappiano rompere con i vecchi schemi.
In generale, poiché è stato scelto di trattare la questione giovanile come «priorità orizzontale», è urgente e decisivo, in ogni capitolo del PNRR, attivare azioni/ obiettivo di programmazione specifica e verticale per i giovani. E comunicarle con grande chiarezza e visibilità . Sono interventi necessari per non cadere nel generico ed evitare anche la paralisi dei meccanismi burocratici, sempre in agguato.
In particolare chiediamo al Governo di:
1) aumentare le risorse (a questi interventi l’Italia destina 16,31 miliardi di euro, la Spagna 24,6 miliardi) dedicandole, ancora di piĂ¹, a misure di orientamento a sostegno dell’istruzione e della formazione; a misure di sostegno all’accesso al mondo del lavoro e sicurezza sociale; a misure per l’autoimpiego e l’imprenditorialitĂ giovanile; a misure per la famiglia e la questione abitativa.
2) prendere sulle sue spalle di Capo del Governo, che tante volte ha indicato i giovani come il centro della sua agenda politica, economica e sociale, il coordinamento degli interventi di spesa del settore, collegandoli tra loro, esplicitamente, rispetto a indicatori quantitativi, con un orizzonte temporale preciso dentro l’arco 2021 – 2026.
3) farci sentire pienamente coinvolti e consapevoli, invitando i rappresentanti di gruppi giovanili – ce ne sono tanti e noi del Bullone ci candidiamo a condividere con umiltĂ le esperienze di cui siamo fieri – alle riunioni fondamentali della sua cabina di regia, per analizzare le assegnazioni e uso dei fondi, in modo che abbiano il massimo impatto e ci sia la valutazione dell’efficienza delle spese e dei risultati.
Qualcuno ha detto che con lei, finalmente «un adulto» è arrivato nella stanza del Governo italiano e metterĂ fine a tanti comportamenti infantili. Ci crediamo per la sua storia personale, per la sua eccezionale competenza e il suo grande prestigio nazionale e internazionale: indimenticabile è stato il Suo «Whatever it takes», a qualunque costo, che ha salvato l’Europa dal disastro finanziario. Era il 26 luglio 2012. Concludendo, caro Presidente del Consiglio, le abbiamo scritto perchĂ© ci serve ora piĂ¹ che mai un Paese di cui essere contenti e orgogliosi. Poi perchè vogliamo essere tra chi cambierĂ , in meglio, l’Italia. Infine per dirle che ha la possibilitĂ , forse irripetibile, di aiutarci a metterci in gioco e a recuperare il grave ritardo di opportunitĂ rispetto alle generazioni che ci hanno preceduto.
Costi quel che costi.
Grazie infinite.
Firmato
I B.Liver, ragazzi che vivono la malattia, e che con forza cercano
di andare oltre, anche attraverso la voce del loro giornale, Il
Bullone.