Come si sceglie di essere? Cos’è la libertà? Ce lo spiega Arianna Morelli in questo nuovo articolo del Bullone.
Libertà, libertà, libertà… Pensare a cosa essa sia è difficile, definirla, specialmente in un periodo come questo, è molto complicato. Mounier diceva e sosteneva che essa è sottoposta a condizioni e pensare che sia assoluta è pura illusione. La libertà è centrale anche in Sartre, il quale la mette in relazione con il concetto di situazione: è, per Sartre, l’elemento essenziale e costitutivo della realtà umana, ciò che la caratterizza dinanzi a realtà di altro genere. Nel pensiero del filosofo vi è la priorità assoluta detta «libertà rispetto all’essenza dell’uomo», cosa che costituisce il tratto specifico della realtà umana. Infatti, è in seguito alla libertà che si verifica tutto il resto: ciascun uomo, in quanto libero, è un’infinità di possibilità, all’interno delle quali può scegliere chi essere.
La libertà umana è, per Sartre, collegata a Dio: essa ha un carattere creativo che dipende dalla diagnosi della morte di Dio, annunciata da un altro filosofo, Nietzsche. L’essere umano è e deve essere colui che crea i valori, tramite le sue scelte. Si sceglie sempre e ciò è collegato all’esistenza e alla libertà: anche scegliere di non scegliere è una scelta. L’opzione di cui parla Sartre è radicata nella concretezza, perché si sceglie sempre nel mondo e non nel vuoto. Anche in caso di conflitto di valori, è sempre una scelta dell’individuo. In un periodo come questo è indispensabile ragionare sui termini situazione e libertà, che sono strettamente legati e correlati l’uno all’altro, sempre: «non c’è liberta che in una situazione e non c’è situazione che mediante la libertà». La concezione filosofica generale la definisce come la capacità di un soggetto di agire o non agire, senza costrizioni o impedimenti, e di autodeterminarsi scegliendo autonomamente i mezzi e i fini atti a conseguirli.
Ma una concezione del genere vale ancora in una società come la nostra, in un periodo come quello pandemico? O bisogna tener conto di altri fattori che prima si tralasciavano? Il rispetto e la presenza dell’altro, la necessità, il bisogno di aiuto, l’ambiente… Tanti fattori che vanno a cambiare il nostro approccio alla libertà.
Sartre aveva ragione, però, su un punto in particolare, sulla concretezza. Non è forse vero che ci stiamo rendendo conto del valore di essa, ora, che ci vengono limitate certe cose? Ce ne è stata tolta una parte, ma siamo giunti a comprenderne pienamente il valore. Il mondo è sempre cambiato ed era inevitabile che prima o poi cambiasse anche Lei, la nostra Libertà, questa nostra grande amica. Se vogliamo farci pace, dobbiamo privarcene un po’ ora per godere in futuro della sua amicizia magica, della sua presenza speciale. Cambiano i tempi e cambiano le concezioni: questa nostra grande amica non è più una lei piccola, bambina, ma una Lei donna, signora. Non è più la possibilità di fare, senza curarsi dell’altro. Ora che è adulta, l’altro c’è nella sua vita e di conseguenza ne deve tener conto, rispettandolo.