Drone V-150: difesa, sicurezza, controllo

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Immaginate un drone chiamato V-150 in mezzo a una distesa verde, circondata da colline e accarezzata da raffiche di vento.

di Elisa Tomassoli

Immaginate un drone chiamato V-150 in mezzo a una distesa verde; circondata da colline e accarezzata da raffiche di vento; vicino a un camioncino bianco che contiene computer e dispositivi; un signore che porta a spasso il cane e qualche casolare probabilmente disabitato. Immaginate poi quel drone, che con una leggerezza che normalmente non si addice alle creazioni della tecnologia, librarsi ignaro del vento e volare sempre più lontano; mostrandoci con delle videocamere ciò che l’occhio umano non può percepire.

Siamo a Möhlin, comune della Svizzera tedesca poco distante da Basilea. Ospiti della UMS Skeldar, impresa che si occupa di droni. In gergo tecnico «aeromobili a pilotaggio remoto» che possono essere utilizzati nella difesa militare, sicurezza civile e marittima a livello globale. Grazie a Valentina, Pietro, Pascal e Armando siamo stati guidati all’interno di un’azienda che si propone in un settore innovativo e poco conosciuto. Infatti potrebbe potenzialmente assolvere a tutte quelle funzioni in cui la partecipazione diretta dell’essere umano risulterebbe pericolosa; come per esempio voli in mare aperto, o in condizioni meteorologiche difficili; producendo sistemi molto più leggeri e in grado di catturare immagini ultra dettagliate a distanze significative.

A Möhlin vengono prodotti due prototipi, il V-150 e il V-200. Distinti dalle dimensioni il primo più piccolo, il secondo più grande, possono volare per una durata massima di cinque ore; possono essere usati per la ricerca, la difesa e la sorveglianza; la legislazione legata ai droni è ancora in via di sviluppo. Si tratta di prodotti costantemente innovati e utilizzati in sempre più settori; il 12 marzo 2019 la Commissione europea ha adottato norme a livello di UE. Definiscono i requisiti tecnici per i droni. In linea con il «regolamento AESA», le nuove regole stabiliscono i principi per sicurezza, privacy e protezione dei dati personali.

Come far volare un drone

Permettere a un drone di volare è prima di tutto un lavoro di squadra. Il controllo pratico e attivo nel momento del volo del drone è nelle mani del pilota. Unisce le competenze tecniche della professione a una solida esperienza nel campo aeronautico, con una postazione che richiama quelle di gaming; mentre al suo fianco è sempre presente un ingegnere di volo, col compito di «leggere» e comprendere i dati raccolti dal drone durante il volo.

All’UMS Skeldar tutto è costruito come una grande catena di montaggio. Non solo, dalla progettazione affidata agli ingegneri, alla costruzione degli aeromobili; assemblati in sede unendo tutte le componenti prodotte da fornitori esterni, fino al collaudo effettuato dai piloti e dagli ingegneri. Infatti in azienda si respira un’atmosfera giovane e conviviale, in cui si incontrano culture e provenienze diverse; è un’azienda orientata all’efficienza basata su collaborazione e meritocrazia, in cui ogni risorsa impiegata è fondamentale per la buona riuscita del prodotto.

È stato stimolante vedere in ogni suo aspetto pratico un modello d’impresa che potrebbe fare da esempio per altri progetti imprenditoriali importabili nel nostro Paese. Permette alle nuove generazioni di potersi confrontare e conoscere un ambiente lavorativo basato su valori quali rispetto e equità; è il primo grande passo per costruire una cultura del lavoro orientata alla cooperazione e all’innovazione.

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