Sarah e il suo viaggio in Camerun alla ricerca di sé stessa

Autori:
Diletta e Nic, storia di un amore nato sulle note dello swing.
Noce di cola
Le noci di cola

di Sarah Kamsu, B.Liver

Due simboli per creare relazioni nella cultura Bamileke.

Vengo dalla regione dell’Ovest del Camerun, una di quelle regioni piene di cultura, storia e tradizioni.

Il popolo Bamileke, a cui appartengo, nel corso del tempo ha creato regni importanti oggi chiamati «concessioni», dove la tradizione vive e si tramanda.

Durante il mio ultimo viaggio in Camerun, ho potuto viaggiare tra questi antichi regni, tra palazzi imponenti, luoghi sacri quasi ancestrali, accompagnata da uno dei tanti abitanti di questo mondo quasi magico. Qui ho potuto osservare come per i Bamileke la natura occupi uno spazio assai importante, quasi sacro, nella società.

La natura per loro è fonte di tutte le forze e le energie. La natura è il Divino e la stessa architettura è basata su questo concetto, camminando ho incontrato costruzioni fatte con rafia, canne di palma, bambù, foglie, legno e terra argillosa.

Ma arriviamo al dunque, i Bamileke non solo sono soliti usare gli elementi naturali per le loro costruzioni, ma anche nei rapporti con le persone. Alcuni di questi sono diventati veri simboli di pace e di unione.

Ovunque andassi ero sempre accolta con entusiasmo, le persone mi facevano entrare nelle loro dimore, spesso preparavano del buon cibo e una cosa non mancava mai: la noce di cola. Per accogliere le persone in casa propria solitamente i Bamileke rompono una noce di cola con un coltello, in segno di benvenuto.

Rompere la noce significa pace, unità e lo scopo dell’usanza è stabilire un legame fin da subito tra due o più persone. La cola viene usata durante tutte le cerimonie tradizionali: ad esempio, durante il matrimonio consuetudinario i due sposi, prima di iniziare la cerimonia, spezzano la noce; quando avviene un disaccordo o una lite la cola viene utilizzata per risanare i rapporti, le controversie tra parti o tra popoli, per stringere nuove alleanze.

La noce di cola, insomma, è ciò che permette di seppellire l’odio e il rancore nei cuori, e di ristabilire l’armonia e la condivisione. Uscendo dalle case era sempre emozionante vedere come le persone non volevano lasciarmi andare, ma è stato un viaggio breve e intenso.

Poche ore prima del mio ritorno, mia nonna materna mi ha preso il braccio e mi ha consegnato un ramo di albero della pace augurandomi buon viaggio.

Quando me lo consegnò non avevo idea di cosa fosse, né capii perché me lo stesse dando, ma facendo una rapida ricerca su internet, ho scoperto la meravigliosa usanza di offrire l’albero della pace in segno di buon auspicio. L’albero della pace è la pianta che i Bamileke piantano ovunque, la usano per decorare le loro case, perché come dice il nome, irradia pace nel cuore delle persone e nel loro quotidiano.

Viene utilizzato durante i matrimoni: i genitori della sposa lo offrono agli sposi. La coppia poi, arrivata a casa dovrà metterlo nel proprio letto, affinché la pace regni nella loro nuova abitazione. Durante i funerali viene gettato nella tomba per augurare al defunto un buon viaggio.

Tornata in Italia, scesa dall’aereo, è stato difficile ritornare alla vita di tutti i giorni, ma oggi a distanza di qualche anno, so per certo che questo viaggio alla scoperta delle mie origini mi ha insegnato la bellezza del popolo da cui provengo, la bellezza delle tradizioni che i nostri antenati ci hanno lasciato in eredità.

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