Il 18 marzo, in occasione della «settimana lilla», Animenta ha organizzato un evento intitolato Direzione Binario 15: i disturbi alimentari da più prospettive, con la partecipazione di professionisti che hanno portato la loro esperienza e conoscenza sul tema Disturbi Alimentari. Ognuno di loro ha fornito diversi spunti di riflessione, utili a costruire una visione sempre più ampia e completa nei confronti di malattie così complesse.
Oltre che ai numerosi ospiti, l’evento è stato animato dai volontari stessi dell’associazione e dal pubblico, con l’obiettivo di trasmettere un messaggio di speranza e per «comprendere che nessuno di noi è solo».
Ho chiesto quindi ad alcuni volontari che hanno partecipato a questa giornata così importante cosa ne pensassero, e quali sentimenti avessero provato ascoltando gli speaker che si sono alternati in quello che possiamo definire un palco «tutto in lilla»:
«Si è trattata di una giornata magica», ci scrive Shanti, «fatta di condivisione di un’esperienza comune, abbracci e affetto».
«È stato un evento bellissimo, si è parlato e si sono toccati temi importantissimi, come la necessità della continuità terapeutica», dice invece Federica, «l’importanza delle cure accessibili a tutti sia a livello economico che a livello di criteri».
Federica, inoltre, ribadisce quanto sia importante accendere le menti su queste malattie: «Illuminare le menti su queste tematiche e compiere fatti o azioni concrete. È importante farne sempre di più di questi eventi e dare una formazione a medici di base, pediatri, OSS, infermieri, educatori e terapisti, assistenti sociali: insomma, a tutte le persone a contatto con il pubblico».
E per quanto riguarda le emozioni? Federica concorda con Shanti che si è trattata di un’esperienza magica: «È stato un evento davvero emozionante, interessante, significativo e profondo. Ci si sente una famiglia: accolti, compresi e capiti».
Animenta è un’associazione no-profit che si pone l’obiettivo di sensibilizzare e informare sui Disturbi del Comportamento Alimentare. Attiva sul territorio italiano dal 2021, il suo lavoro coinvolge circa duecento volontari da tutta Italia tra professionisti, genitori e ragazzi che decidono di supportarne le attività attraverso le loro storie e competenze, provando a divulgare speranza e condivisione. La collaborazione tra Animenta e Il Bullone nasce dall’obiettivo condiviso di raccontare la vita dopo la malattia, ma anche dal tentativo di provare a interpretare o reinterpretare il mondo con cui si interfacciano i ragazzi di oggi, soprattutto in caso di vissuti importanti, partendo, in primis, dalle loro parole. Rubrica scritta e curata da Cristina Procida.