di Martina Raffagnini e Irene Faggio
Il Liceo Statale Giovanni Cotta è un istituto scolastico con sede a Legnago, in provincia di Verona, che ospita attualmente 1350 studenti suddivisi in 54 classi. La collaborazione tra il Liceo Cotta e Il Bullone nasce dall’obiettivo di raccontare storie di vita e quotidianità, ma anche dal tentativo di provare a interpretare o reinterpretare il mondo con cui si interfacciano i ragazzi di oggi, raccogliendo riflessioni, partendo dalle loro parole. Queste sono quelle di Irene e Martina.
Amati, qui e ora
Pensavi di aver ormai superato quella fase di insicurezza che ti porta a non vedere niente di bello in te stessa. Era da mesi che non avevi pensieri di questo genere: ti sentivi bene, ti piacevi il giusto.
Eppure, ogni tanto, quelle vocine tornano a bussare alla porta e mettono in dubbio ogni foto, ogni video, persino quello scatto fatto in quel giorno in cui ti sentivi carina, quasi perfetta.
Diventa un problema il taglio di capelli, le gambe non sono abbastanza magre, la pancia è troppo gonfia. E allora respiri a fondo e ti ripeti che è solo un momento, solo un’illusione creata dalla tua mente capace di rendere tutto nero.
Amarsi e aiutarsi
Dopo diciott’anni puoi dirti consapevole di ciò che sei? Saprai soffermarti di meno sul tuo passato e sarai pronta ad aiutare la persona che sarai?
Ma soprattutto, sarai in grado di aiutare te stessa davvero?
La bambina che eri ha lasciato dietro di te lo spazio di un amore tutto da capire: quello verso te stessa.
Non importa come, ma la vera sfida è imparare a riconoscere il tuo valore, al di là dei pensieri autodistruttivi che abitano spesso la tua mente.
Aiutarsi implica necessariamente amarsi, non nascondersi, non sottovalutarsi, non auto sabotarsi.
“La bambina che eri ha lasciato dietro di te lo spazio di un amore tutto da capire: quello verso te stessa.”
— Martina Raffagnini e Irene Faggio
Ma come si fa ad amare sé stessi?
Sulla base di questo allora basterebbe davvero poco: cinque minuti al giorno davanti allo specchio cercando di trovare almeno una cosa bella di te. Trovare un difetto e pensare che no, non si può cambiare, ma si può migliorare. Vedere il confronto con gli altri come una ricchezza e non come metro di paragone.
Aiutare sé stessi è ascoltarsi, mettersi sulla stessa frequenza emotiva di quella bambina che non si vedeva giusta e bella.
Respira, siediti e abbracciala.
Ricordale che ogni giorno può fare qualcosa per volersi un po’ più bene.
Non serve contare le calorie per essere felice.
Non serve bruciarle tutte in attività fisica.
Non serve abbuffarsi di cibo per fare a pugni con la paura di non essere abbastanza. E non serve nemmeno digiunare.
Non serve cercare di piacere agli altri, se prima non ti vuoi bene.
Questo è l’appello che vogliamo fare a tutte le ragazze in ascolto: vogliatevi bene fin da subito, pensatevi amate.
Amate da voi stesse.
Questo è l’appello che vogliamo fare a tutte le ragazze in ascolto: vogliatevi bene fin da subito, pensatevi amate.
Amate da voi stesse.”
– Martina Raffagnini e Irene Faggio