di Riccardo Russo, B. Liver
Il B.Liver Riccardo propone una riflessione su quanto la vita ci metta davanti a situazioni per cui è necessario coltivare il proprio coraggio. E questo a prescindere da chi siamo e da quale professione svolgiamo, ma soltanto facendo il coraggioso passo di vivere.
La vita ci impone di essere coraggiosi ogni giorno, poiché siamo condannati all’uso del libero arbitrio.
Adempiere al proprio dovere non è facile, ognuno ha le proprie ragioni: può essere noioso, ripetitivo, insensato, ma anche pericoloso. Un medico deve salvare vite, un soldato deve rischiare la propria: in questi casi è facile vedere come il dovere comporti coraggio, perché non basta un contratto a vincolare una persona a una missione, serve qualcosa di più, qualcosa di intangibile.
Giovanni Falcone e Paolo Borsellino hanno compiuto il proprio dovere fino all’ultimo, fino al sacrificio piú grande, e come loro molti altri… Ma non serve essere un grande magistrato per trovarsi davanti a scelte difficili, scelte che possono far vacillare gli animi di tutti noi, lì dove la morale ci aspetta.
Affrontare le proprie responsabilità ogni giorno necessita di un coraggio straordinario verso sé stessi e chi ci sta vicino, rispettando gli impegni presi, aiutando chi è in difficoltà e combattendo contro l’egoismo. Il dovere quasi mai è piacevole o la strada la più facile da percorrere; spesso, anzi, è quella più ripida e accidentata che passa per le montagne, mentre l’autostrada in pianura pare più percorribile: la differenza sta tutta nella destinazione e nel percorso di crescita che la prima opportunità offre.
La prova più evidente di quanto sia veramente difficile essere fedeli al proprio dovere si ha guardando la nostra civiltà e i suoi aspetti critici o, senza andare troppo lontano, guardando semplicemente i nostri, frutto di inosservanze e facili scappatoie. In un mondo di dei il coraggio sarebbe parte integrante della nostra natura, insieme a una morale retta e alla conoscenza completa di ciò che ci circonda: ma noi non siamo divini.
Non possiamo conoscere il fine dell’universo né prevedere il risultato di tutte le nostre azioni. Spesso non riusciamo neanche a costruirci una morale stabile e univoca alla quale aggrapparci. Il senso del dovere è costruito su un misto di fede e razionalità.
Alcuni bivi della nostra vita necessitano di una scelta coraggiosa, imprevedibile nei risultati a lungo termine e che comporta un maggior sacrificio nel breve, un maggiore dispendio di energie, ma che sentiamo giusta in relazione alle nostre esperienze, al nostro percorso e agli esempi che ci hanno cresciuto.
“Alcuni bivi della nostra vita necessitano di una scelta coraggiosa, imprevedibile nei risultati a lungo termine e che comporta un maggior sacrificio nel breve, un maggiore dispendio di energie, ma che sentiamo giusta in relazione alle nostre esperienze, al nostro percorso e agli esempi che ci hanno cresciuto.”
– Riccardo Russo
Qualunque sia la forza che muove le nostre azioni, sia una fede religiosa, la comunità di appartenenza o il risultato di una costante riflessione interiore, ogni individuo arriva spontaneamente a formulare una linea di condotta personale: serve equilibrio per muoversi attraverso diversi aspetti, come lavoro, persone care e la famiglia, cercando di rimanere autentici a sé stessi, sfide continue da affrontare aiutati da una forza interiore che nasce dentro di noi e che genera rispetto verso chi si assume le proprie responsabilità. La nostra stessa natura ci impone di essere coraggiosi.