Io al Pride senza contraddizioni né ferite

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La giovanissima B.Liver Lisa, tredici anni, racconta la sua partecipazione al Pride di Milano e al significato che ha questa manifestazione: la consapevolezza di non essere soli e di sentirsi liberi di mostrarsi per come si è davvero, senza paura di essere giudicati dall'ignoranza.

di Lisa Roffeni, B. Liver

La giovanissima B.Liver Lisa, tredici anni, racconta la sua partecipazione al Pride di Milano e al significato che ha questa manifestazione: la consapevolezza di non essere soli e di sentirsi liberi di mostrarsi per come si è davvero, senza paura di essere giudicati dall'ignoranza. 

Tredici anni. Prima partecipazione al Pride da persona informata, cosciente. Questa manifestazione è talmente densa, da far sentire a proprio agio nella diversità chiunque vi partecipi.

In qualche modo sei consapevole di non essere solo; ci sarà sempre qualcuno che ti capisce, anche se non ha attraversato esattamente il tuo passato; ognuno ha la sua esperienza all’interno della vita, differente, in termini di coinvolgimento emotivo e di vissuti.

In questo grande evento, che coinvolge Milano ormai da anni, ci si riunisce in piazza per sostenersi a vicenda, qualunque sia la provenienza, identità di genere, orientamento sessuale e altri concetti definiti come diversità: ma in rapporto a chi piuttosto?

Questa è una delle domande che bisognerebbe porsi, perché tutti siamo unici, eppure ci sono ancora persone che dimostrano odio verso chi reputano «troppo diverso», questi ultimi fanno talmente tanta paura da portarci al sentimento più sbagliato in assoluto? Che porta, nella maggior parte dei casi, a nulla di buono.

“In questo grande evento, che coinvolge Milano ormai da anni, ci si riunisce in piazza per sostenersi a vicenda, qualunque sia la provenienza, identità di genere, orientamento sessuale e altri concetti definiti come diversità: ma in rapporto a chi piuttosto?”

– Lisa Roffeni

Ecco l’inizio del corteo con le famiglie arcobaleno, accompagnate da moltissime forme di incoraggiamento, come urla (positive, allegre, cariche di coraggio) e musica.

Negli ultimi giorni è arrivata una notizia devastante per le famiglie omogenitoriali: madri o padri che non siano biologici non potranno più essere gli effettivi tutori legali del minore, poiché la Cassazione ha stabilito di eliminarli dall’atto di nascita, soprattutto nel caso della surrogazione, colpendo maggiormente le coppie gay.

In questo modo la categoria di bambini e ragazzi, che dovrebbe essere quella più protetta, subirà modifiche all’interno della propria vita, a causa del disprezzo. Andando avanti così, come si potrà costruire un avvenire senza discriminazioni? Sarà possibile?

I carri iniziano a sfilare. Arrivare al centro della strada è difficoltoso per la quantità di folla: 300mila persone, non è impressionante? Ognuno è vestito, balla, canta, si esprime a proprio modo.

Tra i partecipanti molti portano addosso i colori della bandiera LGBTQIA+ che ricorda l’arcobaleno, simbolo di speranza, con l’aggiunta di nuovi colori e simboli. Quali emozioni provate nel momento in cui guardate fuori dalla finestra per vedere la pioggia che si fonde con la luce e si forma l’arcobaleno? Vitalità? Serenità? Il verde non vi ricorda la natura? E l’arancione la salute? Che ne dite del giallo? Non lo associate al sole? Perché sono proprio questi i significati dei rispettivi colori.

Orgoglio di essere sé stessi, questo è il vero principio della parata. Libertà di mostrarsi per come si è davvero, senza paura di essere giudicati dall’ignoranza.

“Libertà di mostrarsi per come si è davvero, senza paura di essere giudicati dall’ignoranza.”

– Lisa Roffeni

È un’esperienza magnifica vedere davanti e dietro migliaia di persone che marciano tutte insieme per difendere i diritti, ricordare avvenimenti passati – positivi o negativi che siano – e migliorare il futuro; divertirsi, tentando di essere felici, anche se ognuno ha i propri problemi, ma dimenticarseli per stare insieme agli altri.

L’immagine mi ricorda le colonie di pinguini, che si reggono a vicenda malgrado le difficoltà. Questo è il Pride e per chi non c’è mai stato e non ha la minima intenzione di andarci, non sapete cosa vi perdete!

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