Di Bill Niada, B.Liver
L'ego vive in noi da migliaia di anni, eppure prima dell'arrivo dell'Homo sapiens sapiens ("Abbiamo dovuto ribadirlo. Che razza di ego!") natura e terra vivevano in equilibrio. Fino a 6.000 anni fa, quando arriva la civiltà e il reciproco aiuto viene spazzato via dal nostro Ego. Ce ne parla Bill, nei suoi Pensieri Sconnessi.
L’ego vive nei nostri corpi e nella nostra società, ma anche nel modo di parlare
Lo dice il nome stesso: Homo Sapiens Sapiens. Non bastava una volta. Abbiamo voluto ribadirlo. Che razza di Ego!
Questi siamo noi.
Ho ascoltato una conferenza di Mancuso che diceva che c’è una «specie» che vive sulla terra da migliaia di milioni di anni e che ha superato estinzioni di massa: le piante. Loro sono prive di Ego, sebbene esseri viventi intelligenti, cioè capaci di vivere e sopravvivere generando la vita (con la fotosintesi).
Ci sono stati in milioni di anni di storia esseri viventi in grado di liberarsi dall’ego
Ci sono state «dinastie» che hanno vissuto centinaia di milioni di anni, i dinosauri, che hanno potuto convivere in equilibrio, perché ancora libere dall’Ego.
A un certo punto c’è stato un reset e hanno lasciato spazio ad animali più evoluti, i mammiferi, che hanno saputo formare famiglie e gruppi. Anche loro sopravvivono da decine di milioni di anni, selezionandosi ed evolvendo in base a leggi naturali. Non in base a ciò che sussurra loro l’Ego.
La specie umana compare solo 300.000 anni fa: nasce l’homo sapiens sapiens
Poi, solo 300.000 anni fa (i numeri che metto sono solo esemplificativi) siamo comparsi noi. I super fighi! Gli intelligentoni: gli Homo Sapiens Sapiens.
E con lui è comparso l’Ego.
Abbiamo faticato un po’ a capire come poter sopravvivere alle tigri dai denti a sciabola, al freddo, ai mammut mangiati crudi, all’arsura, iniziando a fare squadra. A unire energia e intelligenza.
Ci abbiamo messo centinaia di migliaia di anni. Abbiamo strombicchiato molto e siamo cresciuti di numero. Quindi abbiamo iniziato ad aggregarci imparando ad andare a caccia, a cuocere la carne, a raccogliere le bacche e i frutti e poi finalmente abbiamo capito come coltivarli. Quindi abbiamo deciso di fermarci e metter su famiglia, fondando comunità che sono diventate villaggi che abbiamo organizzato in società.
Ecco che, circa 6.000 anni fa, è nata la Civiltà.
6.000 anni fa compare la civiltà, e con lei l’Ego
Intanto, zitto zitto, l’Ego cresceva e iniziava a imperversare.
La storia della nostra Civiltà è piena di figure di spicco: Alessandro Magno, Platone, Giulio Cesare, Costantino, Gengis Khan, Leonardo Da Vinci, Napoleone, Gandhi… (poi è arrivato Donald Trump e amici simili). Uomini speciali, molto ambiziosi, molto capaci (a parte l’ultimo), che condividevano una cosa: un Ego importante. Facevano del bene, facevano anche del male e si sentivano abbastanza «onnipotenti».
Però tutti avevano in comune (a parte l’ultimo che usa i social) alcune cose: potevano incidere, nel bene o nel male, su limitate porzioni di persone. Ritenevano di avere sopra di sé delle figure superiori a sé stessi: gli Dei o un Dio o un «mandato». Erano unici o pochi e avevano un ruolo: guidavano o assoggettavano masse di persone umili, persone che avevano una ridotta libertà d’azione, d’espressione, di conoscenza, di potere. Avevano limitate possibilità economiche e tecnologiche e quindi la vita, per loro, la moltitudine, era dura.
Negli anni abbiamo scoperto che l’unione fa la forza
Quindi, la stragrande maggioranza si univa e cooperava per la propria sopravvivenza, aiutandosi reciprocamente, anche senza l’intervento del denaro. C’era un mutuo soccorso e aiuto. Era una no profit generalizzata. Tutti dipendevano dagli altri per la propria sopravvivenza. Quasi tutti dedicavano la maggior parte della loro vita a trovare ciò che gli serviva per mangiare, coprirsi, proliferare. Tutti credevano che la loro vita dipendesse da qualcuno di superiore: un Dio, gli Dei, la Natura, un condottiero… Era forte il concetto di collettività, perché da soli non ce la si faceva. La loro vita non dipendeva dalla loro presunzione o dall’individualismo, ma da altri (appunto Dio, gli Dei, un condottiero, la comunità…)
Ancora l’Ego, in quella massa, faticava ad avere il sopravvento.
Alla fine è arrivato il denaro e l’ego è cresciuto ancora
Poi, negli ultimi trecento anni abbiamo messo a punto e sviluppato la principale droga non edibile: il denaro. E da lì l’Ego ha iniziato a crescere, a prendere il sopravvento, a dilagare, a sbranarci.
Con i soldi abbiamo sviluppato alla velocità della luce tecnologia, scienza, i media, l’economia (senza frontiere). Sono nate le guerre mondiali, le imprese multinazionali, la distruzione della Natura, il flagello dei social. La massa è diventata individuo e ciascuno ha iniziato a pensare di essere onnipotente, indipendente, unico, importante. Abbiamo abbattuto il concetto del mutuo aiuto gratuito. Del lavoro fisico. Della fatica. Dell’umiltà. Crediamo di poter vivere bene, anzi, sempre meglio, senza bisogno di un Dio, senza un condottiero, senza solidarietà. Verità e guide si trovano su internet, nei tutorial, nei social, nei beni di consumo.
Tutto può essere ottenuto subito, senza sudare, senza dover soffrire, senza uscire di casa, perché tutto si può pagare, tutto ha un valore economico. Tutto può essere acquistato e deve essere comodo, immediato, alla portata di chiunque, democratico e politically correct.
E così ogni singolo Ego è cresciuto. Vuole spazio, diritti, vantaggi, platee, comfort. Vuole parlare, incidere, imporre. Ogni Ego vuole essere potente, intelligente, ricco. Vuole sentenziare, dimostrare, acquistare. Ogni Ego desidera apparire, avere visibilità e libertà totale, illimitata, sconfinata. Ogni Ego dice alla propria mente: tu vali, tu sei unica, indipendente, libera di decidere e di fare ciò che vuoi! Di essere ciò che vuoi, quindi datti da fare, dimostralo!
Ogni Ego richiede alla propria mente un super successo, un super lavoro, un super risultato. Con quale scopo? Vivere bene? No, per generare denaro – la droga di cui si nutre l’Ego – che è il metro di giudizio del successo. Ma ogni Ego pretende dalla propria mente ciò che non tutte sono capaci di dare, non sono strutturate a fare, non sono adatte a compiere.
La mente ha bisogno di confini, disciplina, direzione, dimensione, quiete, altrimenti si perde, sbanda, sbrocca… Non ce la fa.
Ed è per questo che la nostra società ha un livello di sofferenza mai visto prima (nonostante la vita sia mille volte più facile rispetto a una volta).
È per questo che i ragazzi, diseducati alla fatica e al senso del limite, ma costretti alle performance dalla società dell’Ego e dell’individualismo, si schiantano dentro sé stessi.
L’Homo Sapiens Sapiens, unico nella storia dell’evoluzione, sarà il primo mammifero «intelligente» ad estinguersi dopo pochi anni?
Se così sarà, vuol dire che ci siamo inchinati a Donald Trump…
Bill
P.s. Queste sono solo opinioni, valgono per il tempo che trovano e non vogliono essere condivisibili. Sono solo miei punti di vista, pensieri «occidentali» di un uomo che vive in una società ricca e consumista, di un uomo che osserva ciò che gli succede intorno.
“La mente ha bisogno di confini, disciplina, direzione, dimensione, quiete, altrimenti si perde, sbanda, sbrocca… Non ce la fa.
Ed è per questo che la nostra società ha un livello di sofferenza mai visto prima”
– Bill Niada