di Andrea Pravadelli, B.Liver
"Dov'è il padre" riconduce subito il pensiero di Andrea, B.Liver, alla regola delle 5 W. E se, forse, delle regole renderebbero la genitorialità più semplice, non sempre si può ridurre tutto a un pugno di domande per essere un buon padre. A lui, suo padre ha comunicato senza parlare: "Essere padri è una questione di altruismo".
Se per essere un buon padre ci fossero delle regole, la paternità sarebbe più semplice
«Dov’è il padre?» mi fa pensare alla regola delle 5 W che si usa per scrivere un articolo, e mi chiedo se questo si possa applicare anche al ruolo di padre. Sarebbe più facile poter seguire delle regole, così da poter completare una nostra piccola tabella per essere un buon padre e poi, di colpo, scoprire di esserlo veramente. Io purtroppo ho problemi a seguire le regole e per questo, anche quando scrivo un articolo, «dimentico» di dover rispondere alle 5 domande esaustivamente. Anche da padre, allora, forse farei fatica a seguire tutte le regole necessarie; ma credo anche che, in fin dei conti, sia difficile stabilirne di precise.
Non c’è nulla di scontato nella presenza di un padre, un padre assente è presenza nell’assenza
Il rapporto con mio padre fino ad ora mi porta a rispondere con una certa supponenza alla domanda «dov’è il padre?», è qui chiaramente. In realtà, pur avendone sempre avuto la certezza, mi rendo conto (sempre di più) che non c’è nulla di scontato nella presenza di un padre. Mi rendo conto anche che un padre assente è la più grande prova che vi è presenza nell’assenza.
Nessuno può nascere senza un padre, ma tutti possiamo vivere senza un padre, pur dovendone sopportare il dolore. Mi chiedo, allora, come un padre debba esserci e non solo dove si trovi, se forse c’è qualche modo di trovare una strada da percorrere che già ci dia delle orme qua e là, che sia un sentiero vagamente battuto. O forse il bello di questa esperienza è proprio poter fare qualsiasi cosa come vogliamo e sperare che sia il giusto modo di crescere un figlio, di esserci per lui. Tanto «il miglior modo di fare le cose è farle», mi ha detto una persona che ha espresso il suo amore di padre anche nell’assenza, dolorosa, della perdita di sua figlia.
Mi chiedo come poter conciliare l’essere umano con le debolezze che comporta esserlo ed essere padre con la necessità di mostrare sicurezza. Se forse un padre non dovrebbe essere altro che uomo in ogni sua sfumatura, o forse essere guida con la sicurezza che ci si aspetta da un picchetto nella roccia a cui affidare tutta la nostra vita.
Un padre moderno dovrebbe saper mostrare comprensione, sincerità d’animo e franchezza quanto basta perché vi sia spazio per il dubbio che, anche lui è fallibile. Io, però, di questo non ho mai sentito il bisogno, pur avendo la certezza che chiunque, anche mio padre, può cadere, preferisco non dover dubitare della solidità dell’appiglio al quale affido la mia vita. Non per questo, però, mi è mai mancata franchezza nel confronto
Mio padre mi ha insegnato che la paternità è una questione di altruismo
Mio padre mi ha insegnato, senza dirmelo, che essere padre è una questione di altruismo. Una forma di dare agli altri che parte dalla dedizione simile a quella che un atleta mette per diventare campione. Vuol dire concentrarsi tanto da essere prima padre. Così che io non ricordo una chiamata a cui non mi ha risposto, un giorno in cui non ho sentito il suo supporto.
Pur non avendo rispettato anche questa volta le regole della stesura di un buon articolo, vorrei saltare a una domanda fondamentale che oggi mi viene più naturale che nel passato, quando un padre era solo una figura esterna a me. Perché diventare padre? Questa domanda dovrebbe essere alla base di un inizio tanto importante e radicale come quello di diventare padre.
Io che oggi metto le basi per il mio futuro e scelgo la forma che la mia vita prenderà, pur rimanendo pronto al cambiamento che non posso prevedere, mi chiedo che ruolo può avere questa scelta nella mia vita futura. Mi chiedo, in fondo, se tanto sacrificio può valere veramente la pena, se tanta rinuncia debba essere necessaria.
Mi chiedo allora dove sarei io una volta padre.
“Mi chiedo come poter conciliare l’essere umano con le debolezze che comporta esserlo ed essere padre con la necessità di mostrare sicurezza. Se forse un padre non dovrebbe essere altro che uomo in ogni sua sfumatura, o forse essere guida con la sicurezza che ci si aspetta da un picchetto nella roccia a cui affidare tutta la nostra vita.”
– Andrea Pravadelli