Gli invisibili al Festival di Sanremo: la storia di Michael Casanova, sui social “Bella Gianda”

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Chi sono gli Invisibili al Festival di Sanremo, nella settimana a più alta visibilità dell'anno, nella città più visibile del mondo? Ecco la storia di Michel Casanova, sui social "Bella Gianda".

di Debora Zanni, B.Liver

Chi sono gli Invisibili, nella settimana a più alta visibilità dell'anno, nella città più visibile del mondo? Non si sa, ma si stima rappresentino il 90% delle presenze. Non stiamo esagerando. Anni fa, un grande vecchio della sala stampa ci regalò una grande verità su Sanremo: «Il vero Festival comincia quando il teatro Ariston spegne le luci.» [...] Quest'anno, vogliamo dedicargli un posto speciale, raccontando le loro visioni, i loro desideri e le loro fragilità, con le parole di Debora e Oriana e gli scatti di Alessio, i nostri inviati. Scopri qui tutte le storie.

Mi chiamo Michael Casanova, ma per tanti bambini sono “Bella Gianda”, uno speaker radiofonico

Mi chiamo Michael Casanova e per tanti bambini sono Bella Gianda. Sono uno speaker radiofonico, lavoro in una radio ticinese e già da bambino facevo le cronache delle partite del Milan. Sono cresciuto nel calcio come portiere, ma agli inizi non lo amavo perché non avevo dimestichezza con il mio corpo; poi sono diventato un calciatore professionista. Un giorno però, a causa di un colpo in testa, mi viene fatta una risonanza magnetica che dà un esito in contrasto con il mio stato di salute.

“Volevo che i bambini ascoltassero la radio, così è nata ed esplosa Bella Gianda: è partito come un saluto, ma ora per i bambini lo sono diventato.” In foto Bella Gianda con la B.Liver Oriana. Foto © Alessio Mingiardi

Una risonanza magnetica ha cambiato per sempre la mia vita, avvicinandomi alla radio

Così è iniziato un lungo percorso di visite che ha portato ad una conclusione: nonostante una delle quattro arterie cerebrali non portasse il sangue, il cervello ne riceveva la giusta quantità. In poche parole l’occlusione si è verificata gradualmente e il cervello è riuscito ad adattarsi. Questo cambio drastico ha fatto variare la mia percezione della vita, infatti ho iniziato l’università in scienze della comunicazione. Mentre concludevo il percorso di studi ho iniziato a lavorare in una radio perché il direttore aveva bisogno di qualcuno che leggesse i risultati delle partite in diretta. Col tempo si è creata una bella dinamica con il mio partner ed è nata una coppia radiofonica.

Nella pandemia mi sono avvicinato ai social, diventando Bella Gianda: un format per bambini

Intanto mi sono appassionato di social e mi sono avvicinato agli algoritmi. Nel periodo della pandemia sapevo che i social davano tanta visibilità e siccome è la nuova moneta, ho pensato che fosse una ghiotta occasione. Ho osservato, sbagliato, provato, e sono riuscito a trovare il mio format, Bella Gianda. Il mio target è composto da bambini, cioè il pubblico più difficile ma anche più prezioso. Volevo che i bambini ascoltassero la radio, così è nata ed esplosa Bella Gianda: è partito come un saluto, ma ora per i bambini lo sono diventato. Non avevo mai visto Sanremo, né come Festival né come città, ma eccomi qua, anche se da meno di ventiquattrore.

“Ho osservato, sbagliato, provato, e sono riuscito a trovare il mio format, Bella Gianda. Il mio target è composto da bambini, cioè il pubblico più difficile ma anche più prezioso.”

– Bella Gianda

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