Pensieri sconnessi: Boll, Bull… e Bill, il senso della vita

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Bill, Boll e Bull dialogano sul senso della vita nella rubrica "pensieri sconnessi", realizzando che il mondo di oggi ci impone di correre a ritmi sempre più veloci, facendoci dimenticare le cose importanti.
bill, boll, bull
"Possiamo avere mille cose, una vita super comoda e agevole, grandi successi (spesso transitori o apparenti), ma mentalmente sprofondare in una condizione insopportabile. Il paradosso, infatti, è che persone che apparentemente hanno «tutto» e dovrebbero essere serene e soddisfatte, sono infelici." Immagine generata con sistema di intelligenza artificiale Bing Image Creator

Dialogo tra Boll, Bull… e Bill

Bill scrive, Boll e Bull dialogano:

Bull: Boll, qual è il succo o il senso della vita? Cioè, cosa ci serve per vivere bene (o per non vivere male)?

Boll: Per vivere bene bisogna saper vivere bene. Logico no?

Bull: E quindi cosa bisogna fare?

Boll: Bisogna stare il più a lungo possibile dentro a stati d’animo positivi. Serenità, soddisfazione, armonia (con sé stessi e gli altri), gioiaOvvio no?

Bull: Ma per stare «dentro» a questi stati d’animo, cosa dobbiamo fare?

Boll: Avere una mente pulita, sgombra di emozioni negative e di stati d’animo inquinanti. Stare lontano da ciò che ce li causa e da coloro che ce li generano.

Bull: E cosa ce li può causare?

Boll: I desideri, le aspettative, le richieste che abbiamo verso noi stessi e verso gli altri. Ma anche stimolare aspettative altrui verso di noi. Più desideriamo e più ci esponiamo alla sofferenza. Più abbiamo aspettative e più siamo soggetti a frustrazioni e rabbia.

Bull: Ma scusa la nostra società si basa sui desideri! Veniamo stimolati continuamente a desiderare. Ci dicono che più desideriamo e più possiamo acquisire beni, persone, risultati. Ci insegnano che attraverso il perseguimento dei nostri desideri miglioriamo la nostra condizione di vita. Se non desiderassimo, staremmo fermi e ci accontenteremmo di ciò che abbiamo e siamo. E magari non abbiamo niente, o siamo (o ci sentiamo) delle nullità!

Boll (Bill Niada)

Più desideriamo e più ci esponiamo alla sofferenza. Più abbiamo aspettative e più siamo soggetti a frustrazioni e rabbia.

Boll: È vero. Noi siamo dentro a un processo evolutivo di miglioramento, ma non di consapevolezza. Una cosa è il miglioramento della qualità «fisica» della nostra vita, un’altra è la qualità mentale e psichica. Possiamo avere mille cose, una vita super comoda e agevole, grandi successi (spesso transitori o apparenti), ma mentalmente sprofondare in una condizione insopportabile. Il paradosso, infatti, è che persone che apparentemente hanno «tutto» e dovrebbero essere serene e soddisfatte, sono infelici. 

Bull: Cioè, stai dicendo che corriamo dietro a cose che ci rendono la vita faticosa se non impossibile?

Boll: Esatto. Noi siamo dentro a pressioni e convenzioni sociali che ci spingono a un’esistenza insostenibile, vendendocela come unica e migliore. Ma non ce ne rendiamo conto, perché siamo troppo impegnati a correre. È per questo che dico che manchiamo di consapevolezza.

Bull: Quindi è colpa della società?

Boll: Sì, ma la società la progettano gli uomini. Valori, diritti, necessità, regole, aspettative le decidiamo noi.

Bull: Quindi tu sostieni che la nostra società è sbagliata?

Boll: Io sostengo che se non ci rendiamo conto di cosa ci fa star bene (soprattutto fa stare bene la nostra mente) e cosa invece ci ammala rischiamo di vivere sempre peggio.

“Effettivamente oggi tutti hanno tantissimo, e comunque molto più di prima, ma stanno tutti malissimo. Quindi, si stava meglio quando si stava peggio.”
Immagine generata con sistema di intelligenza artificiale Bing Image Creator.

Bull: Effettivamente oggi tutti hanno tantissimo, e comunque molto più di prima, ma stanno tutti malissimo. Quindi, si stava meglio quando si stava peggio.

Boll: Sì, perché tutto è impostato sulla ricerca della soddisfazione dei nostri desideri, senza considerare gli effetti che questa continua rincorsa ha sulla nostra mente, e quindi sulla nostra vita psichica.

Bull: Quindi tu dici che meno si ha e meglio si sta

Boll: No, dico che la continua ricerca della soddisfazione di desideri superflui, economici, di stili di vita confortevoli o lussuosi, delle attenzioni altrui rispetto alle necessità essenziali, porta la nostra mente ad ammalarsi. La spinge ad essere in costante agitazione, in un’ansia perpetua, in profonde frustrazioni. Quindi una continua infelicità.

Bull: Ma di cosa, secondo te, abbiamo realmente bisogno per stare bene?

Boll: Di ciò che davvero ci serve per stare bene!

Bull: Non essere così criptico dimmi cosa!

Boll: Di poche cose e te le dirò la prossima volta.

Bull: D’accordo, aspetterò, ma non dimentichiamocelo!

Boll (Bill Niada)

La continua ricerca della soddisfazione di desideri superflui, economici, di stili di vita confortevoli o lussuosi, delle attenzioni altrui rispetto alle necessità essenziali, porta la nostra mente ad ammalarsi. La spinge ad essere in costante agitazione, in un’ansia perpetua, in profonde frustrazioni

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