Restiamo umani: guardare il fiore nelle crepe del marciapiede

Autori:
Monica, in un mondo frenetico, riscopre la bellezza dei piccoli gesti, l'importanza delle relazioni umane e l'empatia.
osservare il mondo sotto il nostro naso
"Siamo umani e ci restano i sentimenti, le emozioni, e con uno sguardo pulito che non sottende ingenuità, possiamo affrontare un futuro da costruire. Con l’uomo al centro." Immagine generata con sistema di intelligenza artificiale Bing Image Creator.

Restare umani: il fiore che cresce dalle crepe del marciapiede

Il sorriso di un bambino, le sue manine che stringono la tua.

Il fiore che cresce nelle crepe, lungo il marciapiede.

Un saluto per strada a uno sconosciuto, la risposta a un messaggio che sa di solitudine.

Se questo ti rimane dentro, sei a buon punto.

“Il sorriso di un bambino, le sue manine che stringono la tua.
Il fiore che cresce nelle crepe, lungo il marciapiede.
Un saluto per strada a uno sconosciuto, la risposta a un messaggio che sa di solitudine.
Se questo ti rimane dentro, sei a buon punto.”
Immagine generata con sistema di intelligenza artificiale Bing Image Creator.

Di corsa tra mille rivoli di vita che ti portano lontano, non vedi non senti i numeri gli algoritmi, le immagini finte che ti assorbono e ti spediscono in un mondo che non è.

Fermati, per tornare ad essere l’umano che vibra, che si appassiona, che soffre e gioisce.

Il nostro motore: la capacità di sentire

Guardare il mondo che abbiamo sotto il naso senza subirlo, ma cercando di interpretare il non detto scremando stereotipi che ci fanno sentire sbagliati, incongrui e fuori tempo.

Fa paura quello che respiriamo, la guerra che ci raccontavano i nostri vecchi e ci sembrava una lagna infinita, le scorte di acqua e di cibo, le bombe che fischiavano, i rifugi e vivere la morte come compagna di strada. 

Siamo umani e tutto questo rincorrersi di notizie, di immagini, di parole che si attorcigliano e perdono mano a mano il loro significato può e deve essere gestito dal nostro motore: la capacità di sentire.

Rivalutiamo il valore di ogni singolo gesto.

Se riusciamo a sentire che qualcosa non va, siamo umani, se riusciamo a vederci liberi di ignorare il di più che ci sommerge ogni giorno, siamo umani.

Se ascoltiamo le ragioni degli altri, la loro profondità senza giudizio, se perdoniamo e dal dolore ripartiamo e ripartiamo sempre, siamo umani.

Se ascoltiamo davvero quello che riusciamo a provare, metteremo al loro posto i frutti della ricerca che ci può essere utile, rispetteremo il lavoro di chi ci spiega e lo ringrazieremo, se ci ascoltiamo, siamo umani, e niente è più complicato e meraviglioso insieme.

Crescere ed espandere le conoscenze, abbattere le barriere della malattia, del diverso, delle linee di confine aprire il cuore e tendere una mano.

Siamo umani e ci restano i sentimenti, le emozioni, e con uno sguardo pulito che non sottende ingenuità, possiamo affrontare un futuro da costruire. Con l’uomo al centro.

Di nuovo con impegno, tornando ad essere presenti qui e ora, con le parole che hanno un valore, un pallone da rincorrere in cortile e le ginocchia sbucciate, consapevoli delle possibilità che il frenetico progresso ci mette a disposizione, ma rimanendo saldi nei valori che a volte sembrano essere diventati vintage: onestà, rigore, impegno, un bicchiere di vino, le mollette che fanno rumore sui raggi della bici.

Alzare gli occhi e vedere il cielo, senza aerei che minacciamo morte. Guardare le nuvole e immaginare di incontrarsi in un luogo che è la nostra casa: il mondo.

– Monica Nalin

“Se ascoltiamo davvero quello che riusciamo a provare, metteremo al loro posto i frutti della ricerca che ci può essere utile, rispetteremo il lavoro di chi ci spiega e lo ringrazieremo, se ci ascoltiamo, siamo umani, e niente è più complicato e meraviglioso insieme.

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