Rebecca e la diagnosi di leucemia linfoblastica acuta
Ciao, sono Rebecca, una ragazza di 16 anni a cui piace tutto ciò che è rock! Adoro ascoltare la musica, soprattutto i Queen e Michael Jackson, ma anche la musica attuale (Ghali, Mengoni, Irama, Mahmood, Billie Eilish, Imagine Dragons, Pitbull…).
Mi piace molto andare al cinema a vedere film d’azione, di fantascienza, thriller, ma anche commedie.
Fin da quando avevo 4 anni la mia mamma mi portava sempre a teatro a vedere i musical della Disney. Tutt’ora amo vedere musical, balletti e spettacoli di cabaret.
Mi piace molto viaggiare con i miei genitori, scoprire città e culture diverse, ma soprattutto la nostra complicità mi rende felice.
Mi rilassa molto costruire LEGO, fare puzzle, creare braccialetti con gli elasticini e figure con i Pyssla.
Adoro uscire con gli amici, ma anche stare a casa a guardare un bel film con la mia famiglia.
Suono il pianoforte da quando avevo 6 anni, e suonare melodie mi dà una grande carica, ho partecipato a concorsi e ho fatto dei concerti.
Adoro leggere e scrivere, le mie letture preferite sono storie di fantascienza, horror per ragazzi, romanzi gialli. Negli ultimi anni mi sono dedicata alla scrittura di poesie e piccoli racconti: è bellissimo poter tirare fuori le proprie emozioni e metterle su un foglio di carta. Il mio obiettivo è riuscire a scrivere la mia autobiografia.
Il 14 novembre 2019 le viene diagnosticata la leucemia linfoblastica acuta
Da piccola ero una bambina timida e insicura, ma il 14 novembre 2019, con un esame del sangue, la mia vita cambiò… Mi fu diagnosticata la leucemia linfoblastica acuta.
Avevo solo 11 anni e non sapevo cosa significasse tutto questo. I dottori e le infermiere mi hanno spiegato che si trattava di un tumore del sangue, che azzera le difese immunitarie… La parola «tumore» mi ha fatto paura, mi hanno detto che dovevo avere pazienza perché sarebbe stato un percorso molto lungo.
Non volevo parlare né vedere nessuno, ero molto arrabbiata e non volevo fare niente perché stavo male. Tenevo sempre il cappellino in testa per evitare che qualcuno potesse vedermi senza capelli.
È stato un periodo buio e triste: chemioterapie, ricoveri in ospedale, isolata da amici e parenti, il mio corpo che cambiava. Ho smesso di suonare il pianoforte perché non ne avevo né la voglia, né la forza.
Ma avevo imparato ad affrontare tutto con la consapevolezza che questo mi avrebbe portata alla guarigione.
– Rebecca Bugari
“Avevo solo 11 anni e non sapevo cosa significasse tutto questo. I dottori e le infermiere mi hanno spiegato che si trattava di un tumore del sangue, che azzera le difese immunitarie… La parola «tumore» mi ha fatto paura, mi hanno detto che dovevo avere pazienza perché sarebbe stato un percorso molto lungo.”