L’estate che vorrei: agosto e l’attesa, poi la bella notizia

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La B.liver Paola racconta l'estate le ha cambiato la vita: dopo un difficile percorso medico, ha scoperto che il suo linfonodo sospetto non era canceroso. Questo miracolo ha portato sollievo e speranza.
"La paura mi stringe il cuore, le lacrime iniziano a scendere, il medico parla in modo sereno dicendomi che i chirurghi hanno tolto tutto e dopo aver esaminato ogni linfonodo non hanno riscontrato cellule tumorali, e che perciò avrei potuto stare tranquilla". Immagine generata con sistema di intelligenza artificiale Bing Image Creator.

L’estate che mi ha cambiato la vita: una bella notizia dopo un grande spavento

Quando mi hanno chiesto se ci fosse stata un’estate che mi ha cambiato la vita, non ho avuto bisogno nemmeno di pensarci, semplicemente perché ogni anno le ferie mi cambiano la vita, imparo qualcosa, conosco luoghi e persone nuove. Ma quest’anno per me è stato molto particolare, perché il mio miracolo arriverà proprio a inizio estate: avevo iniziato questo 2024 con notizie poco belle, il mio controllo medico non era andato come me l’aspettavo e iniziava in quel momento una corsa contro il tempo, paura a mille, esami dopo esami, continuavano ad arrivare conferme che qualcosa non andava bene.

I medici hanno iniziato a camuffare le notizie per non spaventarmi, ma dopo che trascorri così tanto tempo in ospedale e passi da medico a medico, capisci che non era tutto lì, che la verità era incompleta e che il resto si doveva ancora capire. L’unica cosa che sono riuscita ad afferrare nella confusione che avevo in testa, è che avevo un linfonodo birichino (chiamiamolo così…) che si divertiva a farci spaventare, e che trovandosi in un punto molto particolare, aveva fatto accendere gli allarmi: questo piccolo nemico era sotto il torace tra il cuore e il polmone.

A questo punto cosa potevo fare? Assolutamente niente, aspettare e aspettare per capire: biopsia n°1, dolori assurdi, 20 giorni a vuoto ad aspettare una notizia che non arrivava, già che ero tornata in Ecuador per le ferie; nel frattempo passavano i giorni. I miei genitori e la mia famiglia hanno fatto di tutto per non farmi pensare a tutta questa situazione e per riuscire a farmi godere un po’ quel tempo.

“A questo punto cosa potevo fare? Assolutamente niente, aspettare e aspettare per capire”. Immagine generata con sistema di intelligenza artificiale Bing Image Creator.

Finalmente arriva la tanto attesa mail: biopsia senza risultato, non erano riusciti a recuperare abbastanza materiale adeguato, proprio perché era una biopsia molto rischiosa. Biopsia n°2: a vuoto anche quella; passano i mesi e la situazione diventa sempre più pesante per me. Nemmeno il lavoro mi aiutava a tenermi impegnata, ma dovevo continuare un passo alla volta, finché non arriva la decisione di fare una biopsia più complicata per trovare una soluzione a tutta la situazione. Ho accettato subito di fare questo intervento. In quel momento l’unica cosa che mi interessava era sapere che cosa avevo e se questo era l’unico modo, mi sono fatta avanti, un altro passo, un altro pensiero, un’altra cicatrice da aggiungere alla collezione e vi assicuro che la mia non è piccola.

Inizia il bel tempo, arriva la data tanto attesa e mi concentro in ciò che dovrà succedere e soprattutto nel riprendermi un po’ alla volta, aspetto ancora un po’ per avere la risposta dell’ultimo intervento e una settimana dopo finalmente arriva.

La paura mi stringe il cuore, le lacrime iniziano a scendere, il medico parla in modo sereno dicendomi che i chirurghi hanno tolto tutto e dopo aver esaminato ogni linfonodo non hanno riscontrato cellule tumorali, e che perciò avrei potuto stare tranquilla che le cose sarebbero andate meglio, intanto avrei dovuto continuare con i miei controlli. Ecco perché ora posso dire che questo sarà il mio miracolo di estate!

– Paola Leon Gurumendi

“Il medico parla in modo sereno dicendomi che i chirurghi hanno tolto tutto e dopo aver esaminato ogni linfonodo non hanno riscontrato cellule tumorali, e che perciò avrei potuto stare tranquilla che le cose sarebbero andate meglio, intanto avrei dovuto continuare con i miei controlli. Ecco perché ora posso dire che questo sarà il mio miracolo di estate!“.

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