Diritti, clima e solidarietà: costruire un futuro possibile
Sembra un mondo lontano. È solo una nostra paura, però. La copertina, e il numero, di giugno 2020 – annus terribilis, non dimentichiamolo – del Bullone evoca concetti importanti, che troppe persone mettono in discussione oggi. Il punto di partenza sono le manifestazioni per George Floyd e quelle con Greta Thunberg, i «cortei del respiro». Da una parte quindi il volto violento, demoniaco, del potere, al quale Kerry Kennedy vuole opporre la verità, invitando i più giovani a farlo. Dall’altra il volto gretto del potere, quello che in nome di un malinteso utilitarismo non vede i danni del riscaldamento globale. Due articoli, ospitati dal Bullone, invitano anche oggi alla lettura.
Il primo è la riflessione di Salvatore Veca, che ha portato in Italia il pensiero di John Rawls, su giustizia e libertà in una chiave planetaria. Il secondo è il richiamo alla riconciliazione di Mimmo Lucano, personaggio raggiunto da gravi accuse per i suoi sforzi: sfugge a molti che il tema del riscaldamento climatico è destinato ad annodarsi sempre di più con quello delle immigrazioni.
Il colorato titolone finale riassume tutto intrecciando altri concetti felicemente «rischiosi»: l’umanità vi appare «solidale», idea che ripesca una grande tradizione civile; «universale», perché ci parla di diritti uguali per tutti; ma anche umiliata e fragile. Soprattutto vicina, vicina a ciascuno di noi e «da insegnare», frase che ci ricorda come nessuno più sembra essere in grado di educare, oltre che istruire. La parola chiave è però «possibile», perché apre alla creatività delle donne e degli uomini, quella creatività che sola può permetterci di progredire.
– Riccardo Sorrentino
“Sembra un mondo lontano. È solo una nostra paura, però. La copertina, e il numero, di giugno 2020 – annus terribilis, non dimentichiamolo – del Bullone evoca concetti importanti, che troppe persone mettono in discussione oggi”.