Compleanno del Bullone: “Nel 2025 aggiustiamo il mondo, è necessario cambiare”

Autori:
Marco ripercorre la strada del Bullone 33: costruire un cantiere di idee per affrontare crisi climatiche e sociali. Attraverso il nostro "basta", rigiriamo l'Uomo Vitruviano e il mondo.
La prima pagine del Bullone 33 di marzo 2019.

Rigiriamo il Mondo: Il Monito dell’Uomo Vitruviano

Costruire il Bullone ogni mese, significa aprire un cantiere di idee. Osservare e ragionare sulle cose che accadono, confrontarsi, provare a trovare voci che ci possano aiutare a spiegare i fatti, a capire quello che ci accade intorno. Ed è proprio con questo spirito che per il numero 33 del giornale, uscito a marzo nel 2019, quando ormai era quasi tutto pronto per andare in stampa, ci siamo domandati quale potesse essere l’immagine per sintetizzare tutti i nostri ragionamenti generati in quel mese. Le argomentazioni che avevano riempito tutte le pagine interne donando un filo conduttore a quel numero: l’inquinamento, la crisi climatica, la percezione di un malessere che provoca incomprensioni tra le generazioni.

Tutto questo sintetizzato infine da un titolo lapidario: Basta. Rigiriamo l’uomo, come a dire che si è capovolto e che deve essere riportato al suo stato naturale. Ci siamo domandati cosa potesse rappresentarlo al meglio. La risposta per noi è stata l’immagine dell’Uomo Vitruviano disegnato da Leonardo da Vinci, che rappresenta la perfezione delle forme, le proporzioni ideali del corpo umano, inserite all’interno di due forme geometriche al tempo considerate perfette: il quadrato (simbolo della Terra) e il cerchio (rappresentazione del Cielo). Da li è nata l’idea di mostrare la grande Opera capovolta come monito, con l’auspicio di poterla rivedere girata. Imparare a risolvere i problemi che ci affliggono, insomma, provare ad aggiustare questo nostro caro mondo, o meglio, le società che lo abitano e che spesso non se ne prendono cura.

– Marco Gillo

Basta. Rigiriamo l’uomo, come a dire che si è capovolto e che deve essere riportato al suo stato naturale. Ci siamo domandati cosa potesse rappresentarlo al meglio. La risposta per noi è stata l’immagine dell’Uomo Vitruviano disegnato da Leonardo da Vinci, che rappresenta la perfezione delle forme, le proporzioni ideali del corpo umano, inserite all’interno di due forme geometriche al tempo considerate perfette: il quadrato (simbolo della Terra) e il cerchio (rappresentazione del Cielo)”

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