Libertà ritrovata: il viaggio di Elisa verso sé stessa
Hai mai pensato a che cosa vuol dire libertà?
Ti sei mai sentito libero?
Non sempre ci accorgiamo della fortuna che abbiamo nel poter scegliere un futuro disegnato su misura per noi.
Abbiamo la possibilità di scrivere noi la nostra storia e di non essere vittime del destino.
Anche se, a volte, tendiamo a confondere la parola «libertà» con «schiavitù».
In quanto, allineandomi alle nuove generazioni, si pensa di essere liberi quando si oltrepassa il limite, quando la trasgressione si mischia al pericolo.

Mi sento libera di conoscermi, libera di scoprire nuove passioni.
Posso esprimere quel che sento e quel che provo.
Ho accanto persone che non mi giudicano e non cercano di cambiare niente di me.
Mi sento finalmente amata per ciò che sono.”
Immagine realizzata con sistema di intelligenza artificiale Bing Image Creator.
Vedo tanta fragilità, tanta solitudine, bisogno di essere visti, ascoltati.
Solo in questo modo riusciamo a riempire quel grande vuoto che abbiamo dentro, che cerchiamo di colmare con veleni di ogni tipo.
Non mi conoscevo, Elisa era quel coccio di terracotta che lei stessa aveva modellato su misura di qualcun altro.
Non sei già più libero quando ti chiedi cosa fare per sentirti accettato.
Non ho avuto il coraggio di selezionare le persone da tenere accanto, e per l’estrema paura di rimanere sola mi sono accontentata di morti che mi portarono a brindare con loro nella fossa.
Mi buttai a capofitto in grandi problemi, forse anche troppo per un corpo così piccolo.
Cercavo un modo per scappare, scappare da me stessa.
Sei libero quando affronti i problemi e non quando trovi un modo per non dar più fiato a quella vocina che ti rimbomba in testa.
Oggi sono qui, alla Mammoletta.
Mi sento libera di conoscermi, libera di scoprire nuove passioni.
Posso esprimere quel che sento e quel che provo.
Ho accanto persone che non mi giudicano e non cercano di cambiare niente di me.
Mi sento finalmente amata per ciò che sono.
Oggi, mi sento libera di essere me stessa.
– Elisa Morelli
” Non mi conoscevo, Elisa era quel coccio di terracotta che lei stessa aveva modellato su misura di qualcun altro.”