Il Brigante in handbike

Il Brigante in handbike

Oggi mi metto alla prova, al di fuori della mia zona di comfort, per spingere un po’ più in là l’asticella del limite e veicolare una nuova prospettiva nei confronti delle persone con disabilità.

logo il brigante in handbike

Con questo viaggio mi piacerebbe far capire che se le barriere architettoniche venissero abbattute, almeno in parte, non ci sarebbe nessuna differenza sociale.

La genesi del progetto

Tempo fa mi imbattei in una brochure che raccontava dell’esistenza di un percorso ciclabile situato sulla colonna vertebrale della Calabria. Per molti giorni ripensai a quel percorso, in passato battuto anche da briganti e lupi, e iniziai a fantasticare su quanto sarebbe stato bello percorrerlo in handbike trainando la sedia a rotelle.

La tetra paresi spastica mi accompagna sin da quand’ero piccolo e la sfida è davvero molto ardua, considerando che avendo braccia molto retratte, non ho molti Watt a mia disposizione, proprio per questo motivo ho scelto una handbike elettrificata.

Oggi mi metto alla prova, al di fuori della mia zona di comfort, per spingere un po’ più in là l’asticella del limite e veicolare una nuova prospettiva nei confronti delle persone con disabilità.

Il rapporto con le ruote

Fino ai vent'anni non conoscevo la parola autonomia, ma poi cambiando sedia a rotelle e aguzzando l'ingegno sono riuscito a prendere il comando del mio corpo. Ho sempre imparato dalle ruote, ogni veicolo a suo modo mi ha trasmesso qualcosa per continuare ad andare avanti: metodo, tecnica, rigore, concentrazione. Tuttavia, a volte mi sento come una macchina da corsa che collauda il motore solo sui rulli di un box.

Ricordo le mie mille avventure sempre in sella e l'ossessione di cercare nuovi sentieri ancora inesplorati, risalivo i torrenti controcorrente partendo dalla foce, mi capitava di correre sulla battigia con il mare in tempesta per dimostrare alle onde che ero io il più veloce. Ho iniziato a ricercare mulattiere indomite e isolate, e nel silenzio della solitudine in qualche modo riuscivo a rendere armonici i drammi che mi porto dentro, riuscivo ad eliminare tutte le maschere che la società impone di avere e in qualche modo potevo toccare la mia vera essenza.

Il percorso

La partenza è il 1° giugno, 12 tappe per 12 giorni di viaggio.

Il percorso è arduo, si parte da Laino Borgo e l’arrivo è a Reggio Calabria, ha una lunghezza complessiva di 545 Km; attraversa i Parchi Nazionali del Pollino e della Sila, il Parco Naturale Regionale delle Serre e il Parco Nazionale dell’Aspromonte.

Il dislivello positivo complessivo è di 10.240 m mentre quello negativo è pari a 10.510 m; l’altitudine massima raggiunta è 1.565 m che si tocca al Km 208, nel Parco della Sila in prossimità del Lago Arvo, mentre il punto più basso si riferisce all’approdo di Reggio Calabria, al livello del mare.

Maggiori info sul percorso.

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Un ente non profit che accompagna adolescenti e giovani adulti come Cristiano alla riscoperta della propria identità oltre la malattia. Puoi fare una donazione con carta di credito utilizzando il modulo, oppure effettuare un bonifico con causale “Il Brigante in handbike”, IBAN: IT75U0623001614000015408620, conto corrente intestato a Fondazione B.LIVE ETS, presso Crédit Agricole.

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In questo viaggio sono accompagnato dalla realtà non profit Fondazione Bullone – la cui missione è accompagnare adolescenti e giovani adulti con esperienze di patologie importanti alla riscoperta della propria identità oltre la malattia, costruendo insieme percorsi di reinserimento nella vita sociale e professionale – e da tante altre persone.

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