Esiste un modo molto generoso per aiutare chi è in difficoltà offrendogli un caffè, un biglietto a teatro, magari un pasto oppure, come in questo caso, addirittura una visita medica. Incredibile ma vero.
Stiamo parlando delle visite sospese di Welcomed, una realtà che noi del Bullone abbiamo avuto la fortuna di incontrare qualche anno fa e che ora ci sta accompagnando in un prezioso lavoro di presa in carico dal punto di vista medico di alcuni dei nostri ragazzi in assoluta gratuità.
Come funziona esattamente la visita sospesa di Welcomed?
“Attraverso gli enti invianti, che sono enti del territorio come il Bullone e che richiedono l’intervento e segnalano il paziente. La rete di sostegno rappresentata dall’ente inviante è importante perché ciò comporta una presa in carico reale e concreta. Al momento, Welcomed ha circa centoventi enti invianti sul territorio, sia pubblici che privati, che segnalano il paziente” sottolinea Giulia di Donato, ad di Welcomed.
La fondazione, infatti, ha stretto una collaborazione con Welcomed per quanto riguarda le visite sospese, visite gratuite a disposizione dei ragazzi. Nel momento in cui uno dei B.Liver ha bisogno di una visita medica, la fondazione manda il suo contatto a Welcomed che procede con l’attivazione della visita sospesa. Inoltre, per quanto riguarda il sostegno psicologico, è stata concordata una convenzione che prevede per i ragazzi dieci sedute gratuite, dieci al 50% e altre dieci al 20% per un totale di trenta sedute; in alcuni casi particolari è capitato che fossero necessari un affiancamento e una presa in carico più ampia da parte loro con conseguente attivazione anche del territorio.
“Da qualche mese” ci racconta Lara Frassine, responsabile dell’equipe educativa del Bullone “stiamo facendo anche un percorso di supervisione gratuito attraverso di loro con una neuropsichiatra bravissima, la Dr.ssa Morosini, supervisione che per l’equipe educativa è utilissima e fondamentale” continua Lara “era un’esigenza che sentivamo da tanto e siamo felicissimi di aver iniziato! Per noi è importante perché tutti i giorni nel nostro lavoro ci scontriamo con le storie dei ragazzi, con le loro difficoltà, cerchiamo di accogliere il loro dolore e proviamo a trasformarlo insieme ma siamo persone umane anche noi e, per quanto cerchiamo di mantenere una relazione professionale, necessariamente il dolore dell’altro parla anche al nostro dolore. Quindi, avere uno spazio in cui mettere a tema il fatto che anche noi siamo umani con le nostre difficoltà ci aiuta moltissimo.”
La supervisione migliora il lavoro educativo perché permette di riflettere sulle difficoltà che nascono nelle relazioni con i ragazzi; avere uno spazio in cui parlarne anche in un’ottica più esterna e con la guida di una persona esperta permette di vedere da fuori delle dinamiche complicate. “Anche riconoscere che alcune difficoltà nascono dal fatto che alcune storie più di altre parlano delle nostre fragilità ci permette di riconoscerle, consapevolizzarle e trovare un modo per arginarle e per evitare che diventino un problema nel lavoro educativo” conclude Lara.
Ma come nasce e cos’è oggi Welcomed?
Welcomed, impresa sociale non profit, nasce dieci anni fa a Milano per merito del suo Presidente, Paolo Colonna, da un’esigenza sempre più chiara di complementazione a sostegno di un sistema sanitario nazionale che, purtroppo, pur avendo altissimi principi e pur essendo estremamente generoso con tutti, soprattutto nei casi gravi o cronici, presenta oggi non poche difficoltà di funzionamento nella vita di tutti i giorni.
Welcomed, come ci racconta Paolo, nasce inizialmente dalle esigenze delle neo-partorienti come supporto medico in tutti i casi di assistenza alle neomamme. L’area d’intervento si è poi pian piano allargata, proprio sulla base delle esigenze delle mamme, soprattutto alla pediatria, evolvendosi così da un singolo progetto di sostegno a inizio vita di un bambino alla forma attuale di ambulatori multidisciplinari di una certa dimensione.
“Abbiamo creato per queste realtà un modello economico-finanziario a due corsie, una in solvenza una in gratuità, puntando ad un progetto autosostenibile” ci spiega Paolo “abbiamo quindi una componente imprenditoriale con tariffe calmierate ed un’altra componente, che più o meno conta il 28% delle nostre visite, che invece è gratuita e si chiama visita sospesa. Le due componenti sono assolutamente trattate in modo uguale e senza disomogeneità di sorta. L’ambizione è quella di avere utili a sufficienza per riuscire a coprire visita sospesa con i soli margini che si creano dalla prima componente. Da qualche anno abbiamo messo in piedi una bella squadra” conclude Paolo “di cui Giulia Di Donato è l’amministratore delegato; stiamo cominciando ad assumere un ruolo importante, l’anno scorso solo di visite gratuite ne abbiamo fatte undicimila! Undicimila prestazioni gratuite a Milano incominciano ad avere una massa critica importante.”
Oggi, con tre sedi milanesi, due in Porta Romana e la nuova sede in via degli Olivetani, copre tutte le aree d’intervento funzionando come un poliambulatorio classico per i municipi milanesi, anche se la prevalenza di erogazione è sui minori nella misura del 70%, quando per minori in realtà ci si riferisce anche ai giovani adulti (0-22). Welcomed, nelle sue sedi, offre anche un servizio di guardia medica pediatrica.
“Copriamo quattro aree di prevalenza: medicina, psicologia, riabilitazione e servizi alla famiglia” spiega Giulia “ma la maggior parte dell’attività ruota intorno alla neuropsichiatria infantile. A livello territoriale, su tutta l’area di neuropsichiatrica ci sono due anni di attesa per la prima visita; se poi la diagnosi è di autismo oppure di DSA, disturbo dell’apprendimento, le liste riabilitative delle UONPIA, Unità di neuropsichiatria infantile del territorio che dovrebbero occuparsi della presa in carico, sono chiuse.
Anche il lavoro di ricerca è un lavoro fondamentale; abbiamo vinto un bando relativo alla psichiatria infantile e quello che stiamo facendo con il supporto di alcune Università è un lavoro sul tema dei disturbi dell’apprendimento: stiamo creando una applicazione che dia la possibilità di fare il primo screening (non diagnosi) attraverso un tablet e questo, una volta messo a sistema, permetterebbe di formare gli insegnanti e garantire sia un utilizzo di risorse minori che di fare screening a tappeto.”
“Welcomed” prosegue Giulia” si occupa quindi della presa in carico, sia in solvenza che in gratuità, non solo del bambino ma di tutta la famiglia soprattutto nel caso di determinate patologie dove c’è un bisogno di terapia continuativa grazie anche al lavoro svolto all’interno dei luoghi di aggregazione come le scuole, i centri aggregativi, le parrocchie e i centri sportivi.”
“Lavoriamo molto anche con gli ospedali” continua Giulia “ad esempio abbiamo un progetto sul tema del sovrappeso e l’obesità con l’ospedale Niguarda di Milano. Stiamo facendo recruitment di medici, psicologi e riabilitatori ospedalieri perché vogliamo garantire la continuità della presa in carico; al momento abbiamo un centinaio di operatori. C’è anche un tema importante di competenze perché stiamo sempre più specializzandoci in tematiche quali l’autismo che sono tematiche dove è necessario avere un’equipe molto specializzata. Lo scorso mese abbiamo aperto questi nuovi ambulatori proprio sul tema dell’autismo, che a livello epidemiologico ha visto un aumento di casi, e dell’alimentazione in quanto i DCA (ora DNA) hanno riportato un’esplosione di numeriche e un aumento di gravità. Stiamo cercando di specializzarci su determinati settori” conclude Giulia “non per una volontà strategica ma per richiesta dal territorio soprattutto laddove vi è un bisogno che il pubblico non riesce ad assorbire dato che noi lavoriamo sempre in sussidiarietà e cerchiamo di colmare quelli che sono i vuoti anche se non dovrebbero esserci. Il sogno è, tra dieci anni, di non servire più anche se al momento, purtroppo, sembra molto difficile.”
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