La «bolla» della didattica a distanza durante la pandemia

Autori:
Illustrazione di Davide Lazzarini
Illustrazione di Davide Lazzarini

Di Michele Fagnani

Il termine «bolla», che per me ha sempre richiamato alla mente la bolla di sapone, cioè qualcosa di effimero e poco duraturo, in tempo di coronavirus, ha assunto nuovi significati. Ne sono venuto a conoscenza in ambito sportivo, nelle discussioni su come far ripartire in sicurezza le attività, soprattutto di squadra.

La squadra (giocatori e dirigenti) viene sottoposta a un rigido protocollo di regole, per evitare possibili contagi. Il gruppo vive in una «bolla», e le partite si tengono a porte chiuse.

Si è poi sentito parlare di bolle in tema di scuola dell’infanzia, in cui ogni bolla identifica un gruppo di bambini e i loro insegnanti che utilizzano stanze, oggetti e giochi dedicati esclusivamente a loro, con ingressi separati e orari diversi, riducendo al minimo la possibilità di incroci con altre bolle.

Insomma, «bolla» è diventato un termine a cui è facile associare un isolamento: per tanti di noi la bolla sono le pareti di casa, il balcone, al massimo il proprio giardino.

Da ormai più di un anno, a causa della pandemia, siamo costretti a rimanere molto più tempo nelle nostre case.

La mia situazione personale oggi è molto diversa, rispetto al primo lockdown.

Un anno fa ho dovuto affrontare gli ultimi mesi di scuola che mi hanno poi portato all’esame di maturità. Azzerate le uscite e i contatti diretti con altre persone, la vita sociale si è svolta tra le mura domestiche utilizzando i canali digitali, in particolare in quel periodo, sperimentando la didattica a distanza.

Personalmente dopo averla adottata per diversi mesi, devo dire che preferisco di gran lunga l’attività in presenza, perché permette di avere un contatto diretto con i professori e i compagni di classe.

D’altro canto, si discute molto degli effetti negativi della dad e del massiccio uso dei social da parte dei giovani, invece che vedersi.

A parte il fatto che se ne discuteva anche prima della pandemia, pensiamo se la stessa situazione fosse capitata un paio di decenni fa: niente dad, niente social, non sarebbe stato isolamento ma solitudine.

Chiuso in questa bolla, mi sembra che il confronto con le altre persone venga molto limitato e si rischia di convincersi che le proprie convinzioni siano quelle corrette, mancando la possibilità di sani e genuini scambi di opinioni.

Dopo la pausa estiva, che ci faceva timidamente sperare di ritornare alla «vecchia» normalità, mi si prospettava di compiere delle scelte per il mio futuro, ma ben presto siamo poi ripiombati nella stessa bolla, fatta di molte incertezze.

Questa volta, pur non avendo impegni di studio o lavorativi, la limitazione della libertà mi ha portato ad avere il timore di programmare un futuro anche prossimo e a limitare il mio sguardo sul mondo attraverso internet e i social network.

La mia personale esperienza credo sia simile al percorso che tanti di noi hanno dovuto affrontare a causa della pandemia, in particolare  la limitazione delle frequentazioni delle persone e il trascorrere il tempo libero e le relazioni sociali in maniera sempre più digitale.

Pur non essendo un amante dello stare all’aria aperta, e trovando la mia comfort zone in casa mia, mi è dispiaciuto tantissimo non trascorrere le festività con i miei zii e cugini che ormai erano diventate appuntamenti fissi. Altrettanto rammarico non aver potuto godere di eventi sportivi dal vivo, come il Gran Premio di Formula 1 a Montecarlo, cui tengo moltissimo essendo un grande appassionato. Mi è mancato qualche pranzetto e soprattutto il poter abbracciare o semplicemente stringere le mani alle persone.

Sono sicuro però, che tornerò a farlo e tante cose che prima davamo per scontate, verranno apprezzate ancora di più.

Ti è piaciuto ciò che hai letto?

Ricevi adesso l’ultimo numero del nostro mensile “Il Bullone”, uno spazio in cui i temi cardine della nostra società vengono trattati da un punto di vista “umano” e proposti come modello di ispirazione per un mondo migliore.

Ricevi ultimo Bullone
 
 
 
 

Diffondi questa storia

Iscriviti alla nostra newsletter

Newsletter (sidebar)
 
 
 
 

Potrebbe interessarti anche:

Torna in alto