Psicologo scolastico, l’opinione degli esperti e dei ragazzi.

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Evento: Uno psicologo in ogni scuola
Evento: Uno psicologo in ogni scuola

Il tema sempre più attuale dello psicologo scolastico. L’evento del Bullone, supportato da ScuolaZoo “Uno psicologo in ogni scuola” ha trattato proprio di questo argomento con l’intervento degli esperti.

di Marwan Chaibi

Il 28 Febbraio scorso al C30, il quartier generale di ScuolaZoo, ha avuto luogo un evento importante. Il tema? Lo psicologo scolastico, da qui il titolo: Uno psicologo in ogni scuola, un investimento per il futuro.

Lo psicologo a scuola è necessario: lo affermano i dati del sondaggio del Bullone e ScuolaZoo, in cui 9 studenti su 10 hanno dichiarato di aver bisogno della presenza fissa di uno psicologo, ma è anche il risultato delle riflessioni scaturite dal dibattito di oggi.

All’evento erano presenti anche dei ragazzi che nella loro carriera scolastica hanno avuto modo di sperimentare entrambe le situazioni, ovvero, avere lo psicologo a scuola o non averlo. La prima testimonianza è quella di Alessia La Volpe, una ragazza di 19 anni, ex Rappresentante d’Istituto ScuolaZoo, che oggi, dopo un lungo percorso di crescita e maturazione personale, è diventata testimonial per la prevenzione dei Disturbi del Comportamento Alimentare.

L’On per lo psicologo scolastico

«Ho sofferto di disturbi del comportamento alimentare e lo psicologo a scuola mi ha salvato la vita, anche se purtroppo era disponibile solo per poche ore. Avere una presenza fissa aiuterebbe tante ragazze e ragazzi ad avere più consapevolezza e a prevenire». Il messaggio di Alessia è quello della «Resilienza», è importante non piegarsi, e non farsi piegare.

Le fa eco anche Saji, giornalista sociale del Bullone: «Ero sempre assente alle lezioni, ma non perché non avessi voglia di andare a scuola. Ero assente perché malata. Io mi sono salvata grazie agli amici che mi hanno fatto capire che dovevo rialzarmi: avere subito una figura di riferimento nella scuola a cui rivolgermi mi avrebbe aiutata, ma purtroppo non c’era e sono stata fortunata».

Ma come le istituzioni possono sostenere questi bisogni? Come possono aiutare i ragazzi, porgendo loro una mano? La prima risposta arriva dall’On. Emilio Carelli, autore di una proposta di legge che istituisce la figura dello psicologo scolastico: «La Commissione Cultura ha messo a calendario la proposta di legge, che verrà portata avanti nella legislatura. Anche il Ministro Bianchi si è interessato alla proposta. Lo psicologo a scuola deve essere un ponte tra scuola e famiglia, è una figura in grado di supportare e motivare gli studenti, ma anche di individuare precocemente situazioni di difficoltà. C’è poi tutto il tema della comunicazione: spesso studenti, docenti e istituzione scuola non si parlano. Lo psicologo abbatterebbe anche queste barriere».

Serenis, lo spicologo online e la proposta di legge

Secondo il presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi, David Lazzari, «Questo tema è come un iceberg: una piccola parte è emersa e sono i disturbi che richiedono una terapia, ma i quattro quinti dell’iceberg sono nascosti. È su questa parte che bisogna intervenire e lo psicologo a scuola aiuterebbe a prevenire». D’accordo con lui Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione Nazionale Presidi: «Lo psicologo può educare all’ascolto gli insegnanti, aiutandoli a motivare gli studenti, quindi creando una scuola non solo nozionistica ma anche pedagogista, e un ambiente sempre più inclusivo e motivato». Ivan Mei, Child Protection Specialist di Unicef, che ha curato la ricerca Vite a Colori, puntualizza: «Spero che questo sia il primo passo per una sempre maggiore collaborazione tra i professionisti sanitari e il mondo della scuola. Qui vedo un bellissimo dialogo intergenerazionale: è questa la strada».

Tra gli ospiti anche Silvia Wang, che da poco ha fondato Serenis, startup che si occupa proprio di fornire servizi assistenziali online: «Andare dallo psicologo è la cosa che più ha impattato nella mia felicità quotidiana. Lo psicologo a scuola renderebbe il supporto psicologico più accessibile, che è poi anche la mission di Serenis».

La proposta di legge è fondamentale per rendere più coesa una realtà, quella scolastica, che scricchiola e si crepa sempre di più. Lo psicologo scolastico può essere un grande aiuto per i ragazzi che soffrono quotidianamente e che nascondono la loro sofferenza dietro a un mutismo di facciata, alla rabbia, o a un semplice sorriso sotto al quale covano ansie e preoccupazioni. Il professionista si prende l’onere e l’onore di andare a scavare nella mente dei ragazzi, persone fragili che hanno bisogno di essere plasmate e formate nella migliore maniera possibile. Però, è proprio a causa della scuola che quelle solide pareti iniziano a frammentarsi. Che sia per il bullismo, o per lo stress, quella che pareva solida pietra non è altro che molle terra dove ogni piccola azione sprofonda e si imprime.

Lo spicologo a scuola deve essere sempre accessibile

É vero quello che si dice, «La lingua colpisce più della spada», ma mi permetto di aggiungere «E cuce meglio di un ago». Poche parole, dette nel momento giusto, possono salvare una persona. Possono renderla di nuovo forte, splendente, e invincibile.
Questa causa è importante e come tale va trattata con la massima cura e riguardo. La proposta non deve cadere, non deve finire nel dimenticatoio, qui vi deve finire la tristezza, la paura e la voglia di morire.

Al giorno d’oggi siamo tutti fragili, ed essere fragili è un’arte. Un’arte che si apprende negli anni e che si dimentica in un attimo. Non possiamo permettere che le parole ci rompano come cristallo. Dobbiamo farci aiutare prima che le crepe si facciano più pronunciate. Ma farci aiutare di chi sa come aiutarci. Andare dallo psicologo non vuol dire essere matti, vuol dire essere maturi, essere coscienti e consapevoli di sé, come ci fa riflettere la testimonianza di Elisa, un’altra ragazza del Bullone.

Lo psicologo deve essere accessibile, disponibile e deve saper ascoltare, va da sé che chi ci deve ascoltare ascolti per davvero, deve essere competente, perché tanti ragazzi che si sono rivolti a questo servizio talvolta sono tornati con un pugno di mosche e con una frattura ancora più grande nel cuore, più soli in mezzo alla gente, perché oltre ad avere una funzione aggregativa, andare dallo psicologo ha anche una funzione salvifica. Dopo le grandi crisi che i ragazzi hanno vissuto in questi anni, e le fragilità aggiunte a loro carico, l’intervento di uno psicologo deve essere un porto sicuro, e non un mare iracondo senza terra all’orizzonte.

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