Dopo la pandemia e la guerra sempre più studenti sentono l’esigenza di maggior dibattito a scuola sui temi di attualità. Serve un’informazione migliore e più sensibilizzazione.
Quanto è importante affrontare nelle scuole gli argomenti dei programmi ministeriali e verificare che ogni studente abbia una più o meno valida conoscenza di ogni materia? Sicuramente moltissimo, perché la preparazione scolastica di base è essenziale e imprescindibile.
Questa necessità, tuttavia, deve anche fare i conti con ciò che gli studenti vedono accadere intorno a loro e che in qualche modo influenza le loro vite.
Per questo motivo, di fronte allo scoppio di un’emergenza mondiale come una pandemia o una guerra, non è possibile rimanere indifferenti, ma è necessario rendere la scuola un luogo non solo di apprendimento, ma anche di sensibilizzazione e dibattito.
Formazione, informazione e dibattito
Riuscire a capire che la nostra formazione passa attraverso l’informazione, è il primo passo per aprire la mente ed essere pronti ad uscire da schemi predefiniti e ripetitivi e affrontare invece, tematiche tanto difficili quanto importanti.
Per fare ciò occorre affidarsi alle fonti giuste e non alle prime notizie lette sui social network, ed è su quello che la scuola deve puntare: portare agli studenti testimonianze dirette di vita, che smuovano la coscienza e la curiosità, affinché da ogni situazione sia possibile imparare ed arricchirsi e farlo con le notizie giuste e affidabili.
In un mondo in cui le informazioni arrivano da ogni parte, e talvolta sono perfino troppe, e in cui ognuno è pronto a dare un giudizio e ad esprimere la propria opinione riguardo a ogni tema – pur non essendone esperto – fare un passo indietro e lasciare che sia chi vive realmente quelle situazioni, che ci può raccontare come effettivamente vanno le cose, è il primo step per scoprire che non tutto ciò che ci viene raccontato è oggettivo e che non c’è sempre una parte bianca e una nera.
Spesso, infatti, è facile schierarsi da una parte piuttosto che dall’altra del dibattito, ma prima di fare questo la domanda da porsi è: perché? Perché un Paese arriva al punto di dichiarare guerra ad un altro sconvolgendo la vita di milioni di persone innocenti? Capire la motivazione che sta dietro alle azioni degli uomini prima di esprimere un giudizio in modo acritico, è la prima cosa da fare per non cadere nell’errore che le proprie idee si basino sull’opinione comune o su quella più comoda.
La fine del pensiero comune
È proprio questo che la scuola deve insegnare ai ragazzi: non bisogna mai accontentarsi di seguire il pensiero comune, non restare in superficie, ma cercare in profondità, perché solo in questo modo ci si può avvicinare alla verità.
È vero che ognuno di noi può fare poco per far cessare una guerra, ma è proprio informandosi attentamente e non rimanendo indifferenti, che si può evitare che eventi terribili come questo si ripetano nuovamente.
Probabilmente la maggior parte degli studenti delle scuole italiane sono preoccupati maggiormente da una verifica di matematica piuttosto che dalla guerra. È una cosa normale: la guerra è lontana, mentre la verifica ci tocca in prima persona. Riflettendo veramente, però, su quello che le persone ucraine stanno passando in questo momento e considerando che ragazzi che dovrebbero essere a scuola si trovano invece a combattere o stanno scappando dalla guerra stessa, tutte le cose vengono ridimensionate e anche la temibile verifica passa in secondo piano.
Per questo motivo noi studenti, che abbiamo la fortuna di poter frequentare un luogo come la scuola, anziché dover partire e impugnare un’arma, dovremmo sfruttare quest’opportunità al meglio e non vedere la quotidianità scolastica solamente come un peso, ma come un’occasione di crescita e arricchimento personale.
La scuola, dal canto suo, è giusto che stimoli docenti e ragazzi al dibattito, e che offra loro tempo e spazi per farlo, assicurandosi che vengano messe la cultura e l’informazione al primo posto. È proprio questo che dovrebbe essere la scuola: un luogo di confronto e crescita continua, che apra le porte della mente per essere protagonisti della propria vita.