di Silvia Bellinato, B.Liver
Partendo dal suo oggetto preferito, il libro, Silvia descrive minuziosamente quello che potrebbe essere il museo ideale che possa permettere a tutti di poter ammirare i libri attraverso esperienze multisensoriali.
I libri sono il mio oggetto preferito: perché non farne un museo?
Attenzione! Non una libreria, dove i libri si comprano; non una biblioteca, dove i libri sono esposti, ma per essere prestati…
Un museo in cui ammirare i libri a trecentosessanta gradi. Un’esposizione permanente che ha come protagonista il libro come oggetto da conoscere e ammirare, non le storie.
Immagino una struttura museale ampia, libera da ostacoli, altamente accessibile.
La immagino con un’area verde dove anche i nostri amici animali possano giocare con libri adatti al loro morso!
La prima sala, la principale, è composta da tre alte colonne formate tutte da libri che seguono una precisa scala cromatica. Ogni colonna parte mettendo in basso i libri con il dorso di un colore primario diverso: libro dopo libro la colonna si sviluppa fino al soffitto creando una scala cromatica che dal colore primario arriva fino al suo secondario.
L’esperienza museale coinvolge tutti i sensi: si può girare liberamente e osservare come i colori si sviluppano verso l’alto e proseguono idealmente verso un’altra colonna.
C’è anche la possibilità di salire su una speciale piattaforma per vedere le colonne dall’alto, dalla tinta più scura a quella di partenza.
Proseguendo nel percorso museale, si arriva a una sala buia dove fare esperienze multisensoriali con una guida dedicata. Si possono toccare con mano i libri e provare le diverse sensazioni che provoca il contatto con un supporto ruvido o vellutato, cartonato o lucido.
Con le mani si può anche capire la struttura del libro, se ci sono delle bande, delle rilegature, delle sovra copertine…
La sala è anche dedicata all’olfatto: odore di carta, di pergamena, di inchiostro, di colla.
“La sala che sogno è dedicata anche all’olfatto: odore di carta, di pergamena, di inchiostro, di colla”
– Silvia Bellinato
Andando avanti nel tour, si arriva alla «Sala delle copertine»: qui si possono ammirare dei veri capolavori del disegno, della fotografia e della grafica. Le copertine più belle della storia, quelle che io reputo più significative o evocative sono appese alle pareti sia in formato poster che nel loro formato originale. Prevedo anche un pannello che illustri la storia di una copertina: dalla bozza fino alla forma definitiva.
Un’altra sala permette di vedere e ascoltare l’autore che racconta la genesi della sua opera, come si è sviluppata l’idea, le prime critiche e le recensioni successive del libro.
L’autore può apparire sotto forma di ologramma o essere video registrato… o, perché no, su un piccolo palco dove può essere presente dal vivo e parlare con i visitatori.
Quanto è difficile pubblicare un libro?
L’ultima sala del museo farà scoprire la storia della scrittura, del libro e della stampa.
Dalle tavolette con i caratteri cuneiformi, ai geroglifici, fino ai diversi alfabeti moderni. Il libro nasce come conseguenza della scrittura. In questa sala immagino di vedere rotoli di papiro, pergamene, tavolette di cera, codici romani e manoscritti, per arrivare ai primi libri a stampa. Attualmente è possibile fruire dei libri con mezzi tecnologici, come e-reader o altri dispositivi. Immagino una sezione dedicata anche a questo.
Come in tutti i musei sarà presente un book shop dove poter acquistare i poster delle copertine, alcuni libri e una tessera che permette di provare la lettura di e-book, o l’ascolto di audiolibri e podcast.
Per questo progetto ho preso spunto da una biblioteca di Sydney. Mi piacerebbe che un allestimento simile a quello che ho esposto venisse realizzato in Italia, in una città da sempre attenta all’editoria.